Jason Momoa, sostiene di aver visto il montaggio originale di Justice League di Zack Snyder di cui i fan auspicano l'uscita da quasi due anni. L'interprete di Aquaman nell'universo cinematografico della DC Comics ha fatto questa rivelazione in un recente post su Instagram.
Il post in questione è un video dove Jason Momoa interagisce con Zack Snyder, di cui l'attore ha sempre tessuto le lodi, attribuendogli la svolta recente nella sua carriera: fu il cineasta americano, infatti, a scegliere Momoa per la parte di Aquaman, una dichiarazione d'intenti di non poco conto considerando che la controparte fumettistica, oltre ad essere spesso oggetto di scherno, ha poco in comune con il suo attuale interprete cinematografico. Nel video vediamo Momoa che regala a Snyder la nuova macchina fotografica Q2 della Leica, mentre gli fa visita sul set di Army of the Dead. La didascalia specifica che il cineasta gli avrebbe mostrato la Snyder Cut, che è "fortissima".
Justice League: da Zack Snyder a Joss Whedon, com'è cambiato il kolossal della DC Comics?
Non è la prima volta che Jason Momoa ha parlato della cosiddetta Snyder Cut, sulla quale la Warner Bros. non si è mai ufficialmente pronunciata. Stando all'attore, infatti, gli eventi di Aquaman si svolgono dopo il montaggio originale di Justice League , non per forza la versione uscita nelle sale. Questo nonostante gli fosse stato specificamente chiesto di non menzionare il conflitto tra lo studio e Zack Snyder, che ufficialmente lasciò la post-produzione in mano a Joss Whedon a causa di un lutto in famiglia ma in realtà sarebbe stato allontanato già in precedenza, presumibilmente perché il suo montaggio, unito ai suoi piani per il futuro, non era compatibile con i progetti della Warner per il franchise DC.
Esistono dubbi sulla completezza di quel montaggio di Justice League (la teoria generale è che sia ancora necessario portare a termine alcune sequenze per quanto riguarda gli effetti speciali), mentre lo stesso Zack Snyder, in un video girato da un fan a una convention alcuni mesi fa, afferma che la scelta di distribuirlo spetta allo studio.