Oliver Stone è tornato a parlare della verità inconfessabile che giace alla base di JFK - Un caso ancora aperto attraverso il nuovo documentario che il regista ha portato a Cannes nel trentesimo anniversario del suo film più noto, candidato a otto Oscar nel 1991 e vincitore di due statuette.
"Quando fai un film di finzione", ha dichiarato Stone durante un'intervista tenutasi a Cannes. "puoi sforzarti di restare il più possibile aderente alla verità dei fatti e delle testimonianze, ma sei sempre attaccabile per quella parte di invenzione artistica che il racconto richiede."
Durante un'intervista di Andrea Purgatori dello scorso mese il regista ha dichiarato: "Il personaggio interpretato da Sutherland nel film è basato su una figura reale. E' proprio grazie a questa persona che ho scoperto che la CIA aveva molte informazioni sulla morte del presidente che non sono mai state rese note."
"Io sono rimasto molto colpito dalle sue parole e ho deciso di metterlo nel film. Credo che quella scena sia molto potente e importante. Quello che il personaggio dice nel film è che l'importante è capire perché JFK è stato ucciso, è inutile concentrarsi sui dettagli dell'assassinio mentre è importante capire chi ha tratto vantaggio da quello che è accaduto. Molte persone lo volevano morto, membri del governo, della CIA e dei poteri forti." ha concluso Oliver Stone.