Jamie Lee Curtis, in un'intervento pubblicato dall'Huffington Post, ha affrontato la difficile situazione causata dalle dichiarazioni di Eliza Dushku che ha rivelato di essere stata molestata sul set di True Lies quando aveva solo 12 anni dallo stunt coordinator Joel Kramer.
L'attrice ha spiegato: "Sono rimasta sconvolta e rattristata e lo sono tuttora".
Jamie ha inoltre spiegato che le accuse hanno fatto emergere la realtà degli abusi compiuti sui minori e come sul set le situazioni possono essere difficili da interpretare: "Siamo davvero amici? Siamo colleghi? I bambini non sono abbastanza maturi da distinguere quella sottile differenza".
La Dushku si è ritrovata così in una situazione complicata a causa della vita sul set: "Tutti noi dobbiamo assumerci la responsabilità che il rapporto rilassato e complice che condividiamo con i nostri giovani performer ha portato avanti un'assunzione sbagliata che si tratti di adulti in un mondo adulto, in grado di compiere scelte da adulti".
La star del cinema ha poi aggiunto che è necessario creare una situazione in cui i confini sono chiari e i bambini possono essere protetti dai potenziali predatori: "Spero che oggi si possano ideare delle regole e degli spazi sicuri in cui le persone - a prescindere dall'età, dal genere, dall'origine razziale e dal lavoro - possano condividere le proprie preoccupazioni e verità e chiunque compia degli abusi sia considerato responsabile".