James Gunn, regista di film di successo come i cinecomic dei Marvel Studios sui Guardiani della Galassia, ha rivelato qual è l'aspetto più complicato della sua professione.
Durante un Q&A, Gunn ha infatti parlato un po' della sua carriera, facendo notare come spesso, per lui, la parte più stressante dell'intero processo lavorativo dietro un film si sia rivelata essere "il dopo", ovvero quel periodo di tempo che intercorre tra il termine della produzione e i primi test screening della pellicola.
Ma c'è un altro aspetto da non sottovalutare ed è legato alle lunghe ore di lavoro giornaliere necessarie per realizzare un buon prodotto che a volte possono arrivare anche a 15 o 16.
"Non ho avuto esattamente una vita regolare come molte altre persone. Dai 20 ai 40 anni ho lavorato più di 12 ore al giorno ogni giorno" racconta il regista, come riporta anche Comicbook "La mia schiena e le mie mani erano in condizioni pietose, non a causa di lavoro manuale, ma per via dello scrivere".
"Non potevo avere relazioni stabili o metter su famiglia perché sapevo che lì fuori c'erano un sacco di persone piene di talento che che volevano avere successo proprio come me, e quindi non ho dedicato molto tepo al resto per parecchio tempo. Ancora oggi non ho poi chissà quanto tempo libero, e lavoro 7 giorni su 7, ma ho imparato a lasciarmi andare un pochino e godermi di più le cose, piuttosto che pensare solo al lavoro e alla possibile competizione".
Al momento Gunn è a lavoro sul terzo film dei Guardiani della Galassia, oltre che sulla sua versione del cinecomic DC The Suicide Squad, di cui sono da poco terminate le riprese.