James Gunn è un eroe poco celebrato di Facebook, un Pasquino in carne ed ossa che usa il profilo pubblico e la fama ottenuta grazie alla regia di Guardiani della Galassia per denunciare le ipocrisie di Hollywood.
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Stavolta si è erto a difesa della scelta di scritturare l'attrice Zendaya Coleman nel ruolo di Mary Jane Watson nel prossimo Spider-Man: Homecoming, decisione che ha subito arruffato il pelo dei fan più devoti dei fumetti, i quali non possono tollerare che un personaggio tradizionalmente caucasico con i capelli rossi sia interpretato da una ragazza che non ha queste caratteristiche (l'americanissima Zendaya è figlia di un afro-americano e di una donna la cui famiglia proviene dalla Germania e dalla Scozia).
Gunn ha scritto: "Per me, se la caratteristica più importante di un personaggio - quello che lo rende iconico - è il colore della pelle o dei capelli, francamente, quel personaggio è vuoto e fa schifo. Per me ciò che rende Mary Jane quella che è la sua allegria da donna alpha, e se l'attrice è capace di incanalarla, funzionerà. E, per la cronaca, secondo me Zendaya incarna quelle che ritengo le caratteristiche fisiche primarie di MJ - che è una modella alta e snella - molto più di altre attrici in passato".
"In qualsiasi caso", ha aggiunto il regista, "se continuiamo a fare film basati su eroi quasi sempre bianchi e personaggi secondari dei fumetti del secolo scorso, dovremo abituarci a vederli tradotti sullo schermo in maniera più rappresentativa del nostro mondo contemporaneo, che è molto più diversificato. Magari potremmo aprirci all'idea che, anche se qualcuno non corrisponde inizialmente alla nostra personale raffigurazione del personaggio, potremo comunque - e spesso accade - rimanere felicemente sorpresi".
James Gunn ha anche raccontato come il suo commento alla notizia del casting su Twitter abbia raccolto reazioni diverse: chi era d'accordo, chi no ma con argomentazioni elaborate e chi invece è stato solo razzista. "Non posso rispondere ai razzisti... non riuscirò mai a fargli cambiare idea".