Jaleel White, famoso in tutto il mondo per il ruolo del bizzarro Steve Urkel nella serie 8 sotto un tetto (Family Matters il titolo originale), è tornato nelle librerie con un nuovo testo dal titolo Growing up Urkel, nel quale racconta alcuni passaggi della sua carriera.
L'attore si è soffermato anche su un periodo particolarmente difficile della sua vita a causa della morte improvvisa di un suo collega che lo portò a riflettere molto profondamente sul suo percorso professionale nel mondo dello spettacolo.
Le aspettative
Nel libro, Jaleel White spiega come il suicidio di Jonathan Brandis nel 2003, a soli 27 anni, abbia influenzato il suo percorso professionale. I due attori avevano appena scoperto che il pilot che avevano girato insieme 111 Gramercy Park, non era stato approvato.
Una tragedia che spinse White a mettere in discussione la propria esperienza nell'industria dello spettacolo:"Fissavo lo schermo del computer con le lacrime che mi rigavano il viso. Posso soltanto immaginare cosa stesse attraversando Jonathan in quel momento. Proprio come me aveva dedicato tutta la sua vita ad ottenere ciò che Leonardo DiCaprio e il resto del nostro gruppo di coetanei sembravano raggiungere con facilità. [...] Quando mia madre entrò nel mio ufficio vide le mie lacrime e cerco subito di consolarmi. Le dissi che non potevo più andare avanti, questo settore distrugge le persone dall'interno".
Il successo
Jaleel White ha dichiarato di non aver mai conosciuto un attore che gli chiedesse così spesso quali fossero le possibilità di approvazione di un progetto come faceva Jonathan Brandis, nonostante avesse la sua stessa esperienza nel settore.
Prima del pilot di 111 Gramercy Park, i contatti tra White e Brandis furono sempre sporadici tra i vari set e legati principalmente alla collega Tatyana Ali, star di Willy, il principe di Bel-Air, all'epoca fidanzata di Brandis e amica di White.