Rupert Grint, interprete di Ron Weasley nei film di Harry Potter, ha spiegato perché ha condannato J.K. Rowling per i suoi commenti che l'hanno portata ad essere accusata di transfobia.
L'estate scorsa, J.K. Rowling è stata attaccata pesantemente dopo aver pubblicato una serie di tweet considerati transfobici, nei quali emergeva il suo disagio con la frase "persone che hanno le mestruazioni" usata in precedenza dall'autore di un articolo per definire coloro che la Rowling avrebbe definito semplicemente come "donne". Ha poi condiviso un intero saggio in cui riciclava pericolosi stereotipi e cliché anti-trans e ribadiva la sua fede nell'"importanza del sesso biologico", ovvero del sesso che viene assegnato alla nascita. Questo ha spinto gente comune e numerose celebrità a schierarsi pubblicamente contro l'autrice dei romanzi di Harry Potter, tra cui gli stessi attori che hanno interpretato i personaggi principali della saga sul grande schermo, ovvero Emma Watson, Daniel Radcliffe e Rupert Grint. Quest'ultimo, all'epoca, aveva rilasciato una dichiarazione al Times dicendo che le persone meritano di vivere con amore e senza giudizio e aggiungendo: "Sono fermamente d'accordo con la comunità trans e mi associo ai sentimenti espressi da molti dei miei coetanei. Le donne trans sono donne. Gli uomini trans sono uomini. Dovremmo tutti avere il diritto di vivere con amore e senza giudizio".
Questa settimana l'interprete di Ron è tornato sull'argomento, spiegando cosa lo ha spinto a schierarsi contro J.K. Rowling e ribadendo però la sua grande ammirazione per lei dal punto di vista artistico. "Sono estremamente grato per tutto quello che ha fatto", ha dichiarato l'attore a Esquire, aggiungendo: "Penso che sia estremamente talentuosa. Voglio dire, chiaramente le sue opere sono geniali. Ma penso anche che tu possa avere un enorme rispetto per qualcuno e non essere comunque d'accordo con cose del genere. Penso che rimanere in silenzio avrebbe fatto più rumore. A volte il silenzio è ancora più forte. Mi sentivo in dovere di farlo perché pensavo che fosse importante. In generale, non sono un'autorità in materia ma l'ho fatto per gentilezza e rispetto per le persone. Penso che sia un gruppo di persone che bisognerebbe difendere".