Un Pennywise un po' paffuto si aggira per le strade di Corsano, in provincia di Lecce, ma il basso Salento non è Derry e questo clown non ha alcuna intenzione di trascinare i bambini nelle fogne per divorarli. Sotto il pesante trucco e la parrucca arancione del terrificante pagliaccio partorito dalla fantasia di Stephen King, si nasconde don Luca De Santis, il 39enne parroco del paese, che ha voluto spiegare (con parole convincenti, va detto) la scelta di un travestimento che non ci si aspetterebbe da un prete: "Ci troviamo in un'epoca di forte individualismo. I ragazzi non s'incontrano più, non fanno associazionismo e si isolano." - ha spiegato a Repubblica.it - "Invece, quando ci si ritrova insieme, si fa amicizia, si instaurano relazioni e si diventa comunità, si abbattono la solitudine e ogni forma di paura". È così che la scelta sulla maschera da interpretare è caduta su It, simbolo del male che viene sconfitto dall'unione dei ragazzini. Tant'è che come nel film, anche nella nostra messinscena di domenica 18 febbraio, It muore e o nostri ragazzi, unendosi insieme, riuscivano a sconfiggerlo e con lui il terrore, la paura, la solitudine"
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Durante la sfilata Don Luca è accerchiato da tanti bambini vestiti come George, la prima vittima di It che viene attirato in un tombino mentre rincorre la sua barchetta di carta sotto la pioggia battente. Insieme a loro però, ci sono altri Pennywise con il costume della miniserie TV, per non scontentare nessuno.