Takashi Miike's Masters of Horror entry entitled Imprint is too shocking for Showtime audiences- too horrific.
Si fa sempre riconoscere il buon Miike! Così come si fanno riconoscere dall'altra parte dell'oceano, dove sembra proprio che l'episodio dei Masters of Horror a firma di Takashi Miike è parso troppo eccessivo ad una produzione che aveva promesso niente tagli, ma che in realtà ne ha già effettuati alcuni su Jenifer di Argento. "Per quanto sia fantastico trovo che sia troppo forte da vedere anche per me, ha sentenziato anche Mick Garris, creatore e produttore esecutivo della serie.
Il corpo del reato, perchè di corpo si parla, pare essere quello di un feto prodotto da un aborto. Un'immagine che ha lasciato di sasso la Tv via cavo ShowTime che di certo ha voluto giocare con il cultissimo regista di Gozu e Ichi the Killer (un pò come ha fatto Tarantino per Hostel), più che con le sue qualità autoriali, nel prenderlo a bordo e ora ne subisce le più logiche conseguenze. Conoscendo il grande regista giapponese, la sua capacità di sconvolgere e la sua lucida e sublime visionarietà, la notizia non può che aumentare la curiosità per questo Imprint, più che l'indignazione. Perchè alla fine la censura permette di creare e sfidare i limiti. D'altronde lo sostiene anche uno dei primissimi scopritori italiani del regista giapponese, ovvero Pier Maria Bocchi quando scrive sul dossier che Nocturno ha dedicato a Miike: "Ci vuole ancora una censura... Rifondiamola, riammettiamola nel mondo delle immagini". Sagge parole.