Arriva il primo week end a tutti gli effetti già festivo, e le carte sono tutte in tavola: è evidente dal risultato dei primi cinque giorni di programmazione che King Kong di Peter Jackson non sarà il blockbuster destinato e "salvare Hollywood", e che non ripeterà l "effetto Titanic" in cui qualche executive Universal decisamente troppo ottimista aveva sperato. Con i suoi 66 milioni di dollari (50 incassati nel vero e proprio fine settimana, il resto tra mercoledì e venerdì) il film di Jackson non è tuttavia un flop, e potrebbe persino continuare ad ambire ad una nomination all'Oscar - posto che riesca a raggiungere almeno i 200 milioni totali mantenendo la qualità delle recensioni osservata fino ad ora. A proposito di Oscar, quello che sembra ormai il favorito, Brokeback Mountain di Ang Lee, ancora in uscita limitata in soli 69 teatri, entra in top ten e regista ancora una media sale altissima.
Ora l'uscita più attesa della fine dell'anno è Munich di Steven Spielberg, per il quale i maggiori critici americani, tra cui il "vate" Roger Ebert, hanno già avuto note entusiastiche. Il film, interpretato da un ottimo Eric Bana, è tratto dal romanzo Vengeance di George Jonas e racconta la caccia di un manipolo di agenti del Mossad agli assassini degli atleti israeliani alle olimpiadi del '72. Potrebbe essere proprio Spielberg il contendente più pericoloso per la corsa all'Oscar di Brokeback Mountain.