A proposito de Il Trono di spade, George R.R. Martin si è pronunciato sulle differenze fra il finale della serie TV e gli ultimi due romanzi della saga, ancora inediti.
Nello specifico, in una recente intervista, concessa al quotidiano britannico The Observer, lo scrittore ha affermato che il finale de Il Trono di Spade, che ha generato reazioni forti all'interno del fandom (con tanto di petizione per chiedere alla HBO di rigirare l'intera stagione conclusiva), non influirà il alcun modo su quello che lui ha previsto per il settimo libro: "Non è cambiato nulla. Come dice Rick Nelson in Garden Party, che è una delle mie canzoni preferite, non puoi accontentare tutti, devi accontentare te stesso." In precedenza, gli showrunner e alcuni degli attori della serie hanno dichiarato che certi dettagli resteranno invariati, in quanto tratti dagli appunti che lo stesso Martin ha fornito quando la trasposizione televisiva ha superato i romanzi già usciti.
Star Wars ha "rovinato" Il trono di spade?
Nel corso dell'intervista, Martin ha espresso un sentimento ambivalente per Il trono di spade, specificamente per quanto riguarda il modo in cui ha influito sulla scrittura degli ultimi due romanzi: "La cosa che avrebbe dovuto spronarmi in realtà mi rallentava, e anche nei giorni positivi - tre o quattro pagine - pensavo che avrei dovuto scriverne quaranta, che dovevo finire i libri. Adesso che la serie si è conclusa posso andare al mio ritmo. Ci sono giorni buoni e meno buoni, ma lo stress è diminuito, anche se c'è ancora."
George R.R. Martin ha poi espresso la sua ammirazione per il comportamento dei lettori nei primi anni de Il Trono di Spade: "Il fatto che non abbiano spoilerato le Nozze Rosse rimarrà negli annali della storia della televisione perché c'erano letteralmente milioni di lettori che sapevano cosa sarebbe successo e non dissero nulla. E non mi aspettavo neanche che filmassero le reazioni scioccate di parenti e amici quando andò in onda l'episodio." L'unica vera conseguenza negativa del successo? "Non posso più mettere piede in una libreria, mi riconoscono nel giro di dieci minuti e poi si crea una folla intorno a me."