Il ritorno di Mary Poppins è stato presentato negli Stati Uniti la scorsa settimana e finalmente i primi commenti sono stati rilasciati anche online. Il film di Rob Marshall, scritto da David Magee, è l'atteso sequel della storica pellicola di Robert Stevenson del 1964, con Julie Andrews e Dick Van Dyke, basata sull'omonimo romanzo di P.L. Travers.
Il compito era davvero difficile, visto che Mary Poppins è uno dei film più amati da diverse generazioni di spettatori, sembra normale che quindi gli studios abbiano puntato sul meglio disponibile dietro e di fronte alla cinepresa, da Emily Blunt a Meryl Streep e Colin Firth. Ma prima di mostrarlo al pubblico, la Disney ha deciso di organizzare una proiezione per i proprietari delle sale cinematografiche. Deadline ha raccolto le impressioni a caldo dopo la visione a Los Angeles e sembra che Il ritorno di Mary Poppins sia destinato a essere un successo, visto che è stato definito un ottimo sequel.
Ecco alcuni commenti:
"Il regista Rob Marshall ha creato un capolavoro nel portare ai giorni nostri una delle storie più amate di sempre. La storia è costruttiva e visivamente è splendido, con canzoni felici, coreografie piene di gioia e alcune sequenze animate. Ne Il ritorno di Mary Poppins, la Disney ha creato un altro film per le famiglie che resterà nel tempo."
"Questo è il mio film preferito dell'anno. Sono cresciuto con Mary Poppins e amo tutto del film originale e il sequel ha rispettato tutte le mie altissime aspettative. L'ho amato!"
"Il ritorno di Mary Poppins riporta sullo schermo tutta la magia del film originale e aggiunge nuovi livelli sia nella musica sia nell'aspetto visivo. Il film sarà un successo durante le feste, complimenti a Rob Marshall."
I commenti, come sempre, vanno presi con le pinze, visto che in questo caso si tratta di proprietari di cinema che vogliono che la gente vada nelle sale, ma il fatto che tutti si riferiscano al film come un degno sequel ha rassicurato i fan. La Disney ormai ha abituato i suoi spettatori a reinterpretazioni di grandi classici del passato, ma un sequel 50 anni dopo un film cult era un'operazione sulla carta molto rischiosa.