Il numero di marzo di Nocturno

Tante informazioni sui film nelle sale, un'intervista con Brian DePalma e uno speciale inserto dedicato al 'boccaccesco' nel cinema italiano.

Gli ultimi film in sala: recensioni di La cena per farli conoscere di Pupi Avati, Blood Diamond - diamanti di sangue di Edward Zwick, Borat, Alpha Dog di Nick Cassavetes e L'ultimo re di Scozia.

Gli orrori inediti della Minerva: Vampiri nella notte di Lorenzo Onorati e Giovanni Pianigiani; Hell's Fever di Alessandro Perrella e Lycantrophus The Wolf di Pasquale Fanetti. Tre horror inediti italiani, che la Minerva distribuisce sui mercati esteri.

Intervista al regista di Them: David Moreau.
Stay Alive di William Brent Bell: continua il sodalizio tra horror e videogame.
The Number 23: un thriller psicologico per un inedito e oscuro Jim Carrey.
Saw e[/FILM]: tutto sull'ultimo capitolo della saga creata da James Wan.
Masters of horror: Pro-life, l'ultimo incubo di John Carpenter.
Ghost Rider: a cavallo di una moto fiammeggiante, Nicolas Cage porta sullo schermo un nuovo eroe della scuderia Marvel.
Aachi & Ssipak: la Corea del Sud propone un nuovo, scabroso, cartone animato.
Collections privée: finalmente in dvd il film erotico a episodi diretto da Walerian Borowczyk, Shuji Terajama e Just Jaeckin.Guida per riconoscere i tuoi santi: Dito Montiel in un sentito e appassionato coming of age autobiografico.
Italogreca: i misteriosi rapporti tra la cinematografia di genere italiana e quella greca, tra la fine del 1960 e l'inizio degli anni Settanta.
Intervista esclusiva a Brian De Palma
Attacco allo Stato. La nascita delle Brigate Rosse secondo Michele Soavi
Tutte le ultima novità in dvd: film inediti in digitale, libri e il cult del mese Shock Treatment

E IN ALLEGATO IL DOSSIER DECAMEROTICUS. GUIDA AL CINEMA BOCCACCESCO ITALIANO.

Di cosa parliamo, quando parliamo di Decameroni, Decameronici o Decamerotici che dir si voglia? Di una serie - nel senso di una produzione seriale - di pellicole, una cinquantina in totale, uscite nel giro di due/tre stagioni, (il grosso tra 1972 e '73, con qualche tarda propaggine che arriva nelle sale nel '75) e derivate come moto principe dalla Trilogia della Vita pasoliniana; cioè, via via, dal Decameron, dai Racconti di Canterbury e da Il fiore delle Mille e una notte. Si tratta di un fenomeno prettamente italiano, che pur venendo esportato un po' in tutto il mondo - i film erano venduti in Inghilterra, in Francia, in Germania, taluni raggiunsero persino l'America - non ha dato origine a imitazioni se non marginalmente. A suo luogo, in questo dossier, daremo un'occhiata anche al genere extra moenia, soprattutto alle variazioni tedesche e francesi.

Nocturno non si occupa per la prima volta di Decamerotico: a parte un celebre speciale che curammo per il numero 8 della prima serie della rivista (ottobre 1998), devo giocoforza ricordare la nutrita collana di videocassette da noi curate per l'editore Shendene & Moizzi, che resero disponibili la maggior parte dei titoli, di molti dei quali da anni si erano completamente perse le tracce. Tornare sull'argomento ha oggi un senso nel quadro di quella enciclopedia del cinema erotico italiano che ha avuto inizio nel 2005 con la pubblicazione del dossier sul cinema erotico-esotico e che andremo via via completando nel tempo.

Rientra in una visione molto idealistica e geometrica della storia del cinema, trovare per i Decamerotici antecedenti meno immediati, nella forma e nel tempo, rispetto al/ai film di Pier Paolo Pasolini. Si scrive e si è scritto spesso, ad esempio, che negli anni Sessanta più di una pellicola fu preveggente del nuovo genere. I due Brancaleoni di Monicelli, L'arcidiavolo, Le piacevoli notti, Una vergine per il principe, La cintura di castità. Tutto verissimo in astratto, ma assai meno plausibile quando si passa a guardare i Decamerotici e i nomi di chi li ha prodotti, di chi li ha girati e di chi li ha scritti. Se è vero che l'educazione di un uomo inizia cento anni prima della sua nascita, la storia dei generi italiani ci insegna una legge diametralmente opposta: sono i fenomeni più prossimi, gli ultimi in ordine di tempo e importanza (economica), a pronunciare il fiat creatore e a motivare nelle sue linee portanti, nella sua struttura, un nuovo filone. Il resto, i presentimenti, gli anticipi, il film che prevede il tal altro molti anni prima, sono per lo più coincidenze che intellettualismi e idealismi critici trasformano in rapporti di filiazione genetica certi e sorprendenti. Il Decamerotico riconosce nei quattro miliardi e mezzo incassati dal Decameron di Pasolini l'unico impulso al proprio essere. Che poi, a dir vero, il precipitato pasoliniano nei nuovi film si riduce all'ambientazione e ai costumi medievaleggianti e all'uso disinvolto del nudo (solo femminile, perché quello maschile è aborrito, a differenza del modello). Cioé, la sola vernice, che era evidentemente ciò che il grosso pubblico aveva recepito del Decameron e tornava a cercare nelle imitazioni.