Si sa, come in un qualsiasi albo di Dylan Dog, a volte i confini tra realtà e immaginazione sono più velati di quanto si possa pensare. A tal proposito Guillermo del Toro ha raccontato che il fauno protagonista de Il labirinto del fauno sarebbe nato in seguito a una serie di ripetuti sogni lucidi fatti quando era soltanto un bambino.
Come riportato da CBR, in occasione della sua partecipazione a una puntata di The Charlie Rose Show, Guillermo del Toro ha raccontato un aneddoto che risale a quando era bambino e che concerne la futura realizzazione de Il labirinto del fauno. Il regista messicano ha spiegato l'origine dell'ispirazione del suo capolavoro ed è tornato all'epoca in cui era soltanto un bambino che faceva un incubo ricorrente. Capitava spesso che il giovanissimo regista sognasse di svegliarsi a mezzanotte e di vedere una creatura mostruosa sbucare fuori da dietro l'orologio da salotto appartenente a suo nonno.
Del Toro non ha mai catalogato questo sogno lucido come un incubo o qualcosa di cui aver paura ma, piuttosto, come un fatto intrigante e in grado di incuriosirlo a tal punto da realizzare un film sul suo co-protagonista. A differenza del fauno del film che assumeva diverse forme, il fauno del sogno del regista somigliava, piuttosto, alla classica figura mitologica descritta in numerosi racconti. La decisione del filmmaker è stata quella di rendere il fauno ben più ambiguo e misterioso.
Quanto accaduto a Guillermo del Toro richiama alla memoria la famigerata scena orrorifica di Mulholland Drive in occasione della quale si verifica una myse en abyme dell'incubo raccontato da uno dei due personaggi che si incontrano all'interno di una tavola calda. Al fantastico puro non sappiamo mai se dare una spiegazione naturale o soprannaturale. I mostri esistono a prescindere oppure, per assurdo, finiscono per venire alla vita a causa delle numerose evocazioni da parte degli esseri umani?