Tra i più curiosi errori nel film Il gladiatore c'è la questione del pollice verso, che differirebbe dalla realtà storica. Nel lungometraggio, infatti, assistiamo alla classica scena dell'imperatore che assiste ai combattimenti tra gladiatori e determina la sorte dei partecipanti con il pollice: alzato per salvare la vita del gladiatore, abbassato per decretarne la morte (con Massimo Decimo Meridio che disobbedisce apertamente a Commodo, risparmiando il proprio avversario e guadagnando ulteriore ammirazione da parte della folla).
Questo però sarebbe errato, e frutto di una rielaborazione nella cultura popolare che ha storpiato l'uso originale del dito in ambito romano. Anche se non ci sono prove definitive al riguardo, si pensa, sulla base di opere pittoriche d'epoca, che ai tempi dell'antica Roma i due gesti avessero il significato opposto: il pollice alzato corrispondeva alla spada sguainata, ed equivaleva quindi alla morte, mentre quello abbassato significava rinfoderare l'arma (ma c'è anche chi sostiene che in quel caso il pollice fosse avvolto nelle altre dita, con lo stesso significato). Col passare degli anni i ruoli si sono invertiti, e pertanto sono rimasti nell'accezione moderna anche all'interno di rappresentazioni del contesto culturale originario.
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Questo non impedì al pubblico di apprezzare Il gladiatore, ma c'è chi si lamentò al riguardo, in particolare il critico Roger Ebert, noto detrattore del film (per anni sostenne che la sua vittoria agli Oscar fosse il più grande errore mai commesso dall'Academy). Nella sua recensione Ebert sottolineò l'incongruenza storica, la cui evoluzione odierna era legata profondamente al suo lavoro: ancora oggi, infatti, i critici che mantengono attivo il sito di Ebert continuano a usare i pollici, nella loro accezione contemporanea, per indicare promozioni o stroncature. Un'usanza che risale ai tempi della prima trasmissione televisiva dove Ebert divideva la scena con il collega e amico Gene Siskel, e che divenne il marchio di fabbrica del duo.