Luca Ward ha ricordato il doppiaggio de Il Gladiatore, spiegando come Ridley Scott cambiò la sceneggiatura originale per inserire la celebre frase "Al mio segnale, scatenate l'inferno", che inizialmente era stata scritta in modo diverso.
La scorsa estate Luca Ward ha compiuto 60 anni ed ha scelto di approfittare di questo traguardo così tondo per pubblicare un libro in cui racconta il suo percorso professionale ma anche aneddoti riguardanti la sua vita privata. Impegnato con la promozione de Il talento di essere nessuno, questo il titolo dell'autobiografia disponibile dal 30 marzo, l'attore e doppiatore italiano ha rilasciato una lunga intervista a Il Giornale, durante la quale non potevano mancare alcuni riferimenti a Il gladiatore.
Nel corso della sua carriera, Ward ha prestato la voce a numerosi personaggi di successo, protagonisti di film, serie TV, pubblicità ed anche di videogiochi, ma quello di Massimo Decimo Meridio, interpretato da Russell Crowe, è forse quello che lo rende il doppiatore più conosciuto e amato. Sono trascorsi vent'anni dall'uscita del film di Ridley Scott, eppure i fan di Luca Ward non si stancano mai di chiedergli di recitare una delle frase più celebri del kolossal, ovvero "Al mio segnale, scatenate l'inferno". Ma se davvero tutti conoscono questa battuta, forse non è così noto il fatto che tale frase, nella sceneggiatura originale, fosse decisamente diversa.
Luca Ward spiega le origini del suo cognome
Lo ha raccontato lo stesso Luca Ward nella sua recente intervista, ricordando un profetico dialogo con Ferruccio Amendola e spiegando come Ridley Scott abbia scelto di apportare una modifica in corso d'opera: "Questa frase l'avrò ripetuta miliardi di volte, ma mi fa piacere. Anni fa le signore al bar chiedevano a Ferruccio Amendola la frase de Gli Intoccabili, 'Sei solo chiacchiere e distintivo'. Gli dissi che arrivare alla gente solo con la voce è grandioso. Mi rispose 'Succederà anche a te'". Ward ha quindi richiamato alla memoria la frase originale del film, ovvero "Al mio segnale, scatenate i cani": "A Ridley Scott è piaciuta così tanto la frase italiana che ha deciso di cambiare la versione originale. Insomma, il doppiaggio ha migliorato l'originale".
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Nella sceneggiatura de Il Gladiatore, infatti, quel "scatenate i cani" rappresentava un chiaro riferimento storico, poiché i romani iniziavano le loro battaglie aizzando contro gli avversari dei molossi, cani di grossa taglia che venivano resi particolarmente aggressivi da un prolungato digiuno. Fiamma Izzo, direttrice del doppiaggio, notò che nella scena della battaglia appariva soltanto un cane, per cui quella battuta le sembrò talmente inappropriata da scegliere di cambiarla, optando alla fine per un generico "inferno".