Connie Nielsen, attrice che ne Il Gladiatore interpretò Lucilla, ha elogiato Russell Crowe e Joaquin Phoenix, sottolineando come i due fossero in grado di arricchire ogni scena del film.
Sono trascorsi venti anni dall'uscita de Il gladiatore, il kolossal di Ridley Scott che riuscì a conquistare cinque premi Oscar, tra cui quello per il miglior film. Russell Crowe ha guidato l'epopea nei panni di Massimo Decimo Meridio, un generale romano celebrato e rispettato che viene tradito da Commodo (Joaquin Phoenix), il figlio del defunto imperatore Marco Aurelio (Richard Harris). A distanza di tempo, il film continua a fare scuola e c'è chi, come Connie Nielsen, ricorda con entusiasmo l'esperienza sul set. L'attrice danese fu scelta per interpretare Lucilla, sorella di Commodo ed ex amante di Massimo, un personaggio coinvolto in alcuni dei momenti più tesi del film.
Durante la Collider Ladies Night, organizzata per celebrare l'imminente uscita di Io sono nessuno (Nobody) e Justice League di Zack Snyder, Connie Nielsen si è presa un momento per ripensare al suo lavoro al fianco di Joaquin Phoenix e Russell Crowe: "L'esperienza di lavorare con attori così elettrizzanti come Joaquin e Russell è qualcosa che arricchisce ogni scena. Non sai mai esattamente cosa faranno e questa è la sensazione migliore. Sei con attori a cui davvero non frega niente di come andrà là fuori ma vanno avanti con un tale coraggio e non saranno mai prevedibili, è come un vero regalo quando ti ritrovi a girare scene come quelle".
L'attrice ha sottolineato come il film di Ridley Scott abbia consacrato i suoi interpreti a livello internazionale ha anche spiegato che nessuno di loro pensava a questo aspetto in quei momenti: "Non credo che nessuno di noi lo capisse davvero. Potevamo sentire che era qualcosa di speciale, ma non credo che avessimo capito quanto fossimo privilegiati di essere lì. Eravamo così impegnati a lamentarci delle quattro pagine di nuovi cambiamenti di sceneggiatura che ricevevamo ogni mattina, e stavamo davvero lavorando così duramente per rendere viva quella visione. E ne eravamo tutti molto coinvolti. Non credo che stavo pensando in termini di carriera o qualcosa del genere. Non avevo una mentalità del genere. Tutto ruotava intorno alla storia e al modo in cui stavamo raccontando quella storia che contava per noi".
Lo scorso anno, in occasione del 20° anniversario de Il Gladiatore, sia Ridley Scott che Nielsen e Crowe hanno raccontato di come la sceneggiatura del film venisse cambiata in corso d'opera, con alcune battute che addirittura venivano assegnate agli attori direttamente durante le riprese. Nielsen ha quindi insistito sul fatto che questo abbia rappresentato una lezione preziosa per loro: "Penso che faccia parte dell'apprendimento di un attore, lo rende più umile. Non sei tu quello che sta investendo 175 milioni di dollari o quanto costa il film. Non sei tu quello che lo sta facendo. Questi sono gli studi. E devi anche ricordare che non sai tutto. Non puoi vedere ogni singola parte del film e penso che tu debba essere super umile perché stai operando all'interno della visione del regista, dei produttori e dei finanziatori che in qualche modo sono riusciti a far accadere questa cosa".