Prima di ingaggiare la star Tom Cruise per Mission Impossibile 4, ora intitolato Mission: Impossible - Ghost Protocol, la Paramount ha titubato perché la presenza di Cruise non rappresenta più quella sicurezza in fatto di incassi e il flop segnato dall'action Innocenti bugie ne è una prova. Alla fine lo studio ha scelto di riconfermare l'attore nei panni dell'agente segreto Ethan Hunt affiancandogli, però, una star giovane di talento che possa, all'occorrenza, raccogliere l'eredità di Cruise. Questo arduo compito è toccato a Jeremy Renner, candidato all'Oscar per la performance in The Hurt Locker. Renner, diviso tra i set di Dubai e Budapest a fianco di Tom Cruise e del regista Brad Bird, è in qualche modo consapevole del compito che gli è toccato e ha accettato il lavoro con un occhio al futuro.
"So che questo film potrebbe rilanciare un nuovo potenziale franchise. Non posso prevedere il futuro e non so quali siano le intenzioni dello studio, ma certamente l'idea di proseguire il cammino c'è". L'ipotesi è una prosecuzione del franchise Mission: Impossible senza Tom Cruise, ma con Renner nuovo protagonista. Dal canto suo l'attore ce la sta mettendo tutta per interpretare al meglio il ruolo affidatogli. "Non ho mai lavorato così tanto a livello fisico, ma le scene d'azione ci costringono a imprese folli. Tom, che spesso non usa stuntmen, ha fatto l'impossibile. E' pazzo, è incredibile, non ha paura di niente. Guardarlo lavorare è uno spettacolo. Mi ha insegnato moltissimo, mi ha spinto a migliorare. Ora sto lavorando in palestra, sto praticando la lotta e sto facendo tutto il possibile per plasmare il mio fisico. Sto imparando a combattere a mani nude, pratico il Muay Thai e il kung fu. Ho bisogno che il mio cambiamento interiore si noti anche esternamente".