La sete di denaro sembra avere la meglio sull'arte. Nella notte del trionfo agli Oscar de Il discorso del re, premiato con quattro stautette (miglior film, regia, attore protagonista e sceneggiatura originale), giunge la conferma dell'intenzione di ridistribuire il film nelle sale americane in versione censurata. Secondo la BBC la pellicola verrà rieditata e privata di alcune scene che le permetteranno di ottenere un PG-13 rating, aumentando le possibilità di incasso. Nella versione originale Il discorso del re ha ricevuto un pesante R (divieto ai minori di diciassette anni non accompagnati) a causa della presenza di espressioni volgari che fanno parte della terapia anticonvenzionale volta a guarire il balbuziente Bertie (Colin Firth) dal suo difetto.
Il regista Tom Hooper sembra rassegnato all'idea di vedere il suo film nei cinema privato di alcune parti. Come ha dichiarato sabato: "Non sono per niente contento all'idea che i ragazzini non abbiano la possibilità di vedere il film. E' una pellicola collegata all'adolescenza su così tanti livelli e contiene un messaggio preciso: 'Non trascinatevi traumi dell'infanzia nell'adulta o questi condizioneranno la vostra esistenza', perciò credo che sia importante che il giovane pubblico americano possa vedere il film allo stesso modo di quello inglese e canadese, dal quale ho ricevuto molte email di adolescenti che erano stati colpiti dal film. Perché dovrei volerne limitare la distribuzione?". Sulla stessa linea si pone anche lo sceneggiatore David Seidler il quale afferma: "Ho sentito che è la parola 'fuck' a fare la differenza. Il che è piuttosto buffo, visto che in tv e in radio passano in continuazione pubblicità della commedia Little Fockers (Vi presento i nostri in italiano). Se è solo una questione di volgarità, sono d'accordo a eliminarla. Se si tratta di qualcosa di più profondo, però, la cosa mi rattrista alquanto".
Di diverso avviso il protagonista Colin Firth, fresco vincitore di un Oscar meritatissimo per la sua performance. "Non sono d'accordo con la scelta di tagliare alcune scene" ha spiegato l'attore. "Penso che il film abbia una sua integrità. Io non sono abituato a usare un linguaggio volgare. Quando porto i miei figli alle partite di calcio mi dà fastidio sentire quel tipo di linguaggio, ma non negherei mai loro il calcio solo per le parole volgari. Nel contesto del film le parolacce non saranno edificanti, ma non sono un insulto. Hanno una loro funzione e non possono offendere nessuno".