La Summit Entertainment e la Participant Media hanno acquisito i diritti di un articolo di giornale apparso sul The New York Times e dedicato alla catastrofe ambientale provocata dalla BP nel Golfo del Messico lo scorso anno. Il pezzo, intitolato Deepwater Horizon's Final Hour e firmato da David Barstow, David Rohde e Stephanie Saul, darà vita a un film che seguirà da vicino il lavoro di coloro che hanno operato sulla Deepwater Horizon, piattaforma semisommergibile di perforazione di proprietà della Transocean, prima e durante l'esplosione che ha causato un'immensa fuoruscita di idrocarburi dal fondale marino causando un enorme danno ecologico. Il disastro provocato dalla BP è uno dei peggiori nella storia visto che ha provocato il riversamento in mare di un'ingente quantità di petrolio. Per tappare la falla ci sono voluti tre mesi e il greggio uscito in questo arco di tempo ha avuto un impatto devastante sull'area modificando per sempre la flora e la fauna marina.
Il soggetto del film sarà, però, l'immediato costo in vite umane della tragedia visto che nell'incidente sono deceduti 11 lavoratori e altri 17 hanno riportato ferite gravi. La Participant e la Summit co-finanzieranno il progetto in sinergia con la Imagenation Abu Dhabi. Lorenzo Di Bonaventura è attualmente in trattative per produrre il film la cui sceneggiatura verrà firmata da Matthew Sand. "Il nostro lavoro mostrerà il coraggio di coloro che si sono trovati coinvolti nell'incidente occorso il 20 aprile 2010 sulla Deepwater Horizon" ha spiegato il presidente della Summit Erik Feig. "L'articolo del New York Times evoca le emozioni del momento e ricostruisce la terribile esperienza vissuta dagli operai e noi speriamo di riuscire a riprodurre fedelmente le stesse emozioni per il pubblico".