Mentre non stupisce il risultato ai botteghini americani de I fantastici quattro, che si va ad affiancare all'altro supereroe attualmente nelle sale con Batman Begins, di Brad Pitt e Angelina Jolie in Mr and Mrs Smith e dell'ennesimo remake horror (Dark Water), non manca una piacevole sorpresa: March of the Penguins, del francese Luc Jacquet, che raggiunge la più alta media per sala nelle prime due settimane di presenza in sole venti cinema, tanto da approdare in altre 350 sale da questa settimana.
Si tratta di un documentario della National Geographic Feature Film sulle abitudini riproduttive del pinguino imperatore, dalla loro migrazione annuale per centinaia di chilometri attraverso l'Antartide per raggiungere il luogo dell'accoppiamento al formarsi delle coppie, dalla deposizione delle uova alla nasciata dei piccoli.
E' con approccio emotivo che il regista ha affrontato il lavoro, focalizzandosi sulle sensazioni provate piuttosto che sull'aspetto puramente scientifico, narrando la storia dal punto di vista dei pinguini, lasciando che lo spettatore ne ascoltasse i pensieri e fosse in grado di empatizzare con loro, avendo l'impressione di trovarsi al loro fianco in quella terra inospitale.
Così come i pinguini, Jacquet si trova a suo agio nell'ambiente polare, che a suo parere trasmette un forte senso di avventura mentre il corpo si adatta alle difficoltà, imparando a rendere minimi i movimenti e sopportare il terribile vento polare, che rende intollerabili le già basse temperature.