Tom Ford prova sensazioni contrastanti nei confronti di House of Gucci. Reduce dalla visione dell'ultimo film di Ridley Scott, il regista di Animali notturni ha raccontato di aver visto il progetto che racconta la storia dell'omicidio di Maurizio Gucci e di aver riso molto in corrispondenza di alcune sequenze...
Tom Ford ha scritto la recensione di House of Gucci per Airmail News e ha raccontato il suo punto di vista sull'ultimo progetto diretto da Ridley Scott. Lo stilista - che è stato direttore creativo di Gucci dal 1994 al 2004 - ha detto di essere "sopravvissuto alle 2 ore e mezza di House of Gucci". Ford ne è uscito complessivamente soddisfatto ma "incerto sulla natura del film".
Tom Ford ha scritto: "Era una farsa o un ritratto avvincente del sentimento di rapacità? Ho riso spesso ma... Avrei dovuto farlo o no? Mi sono sentito come fossi stato trascinato da un forte uragano alla fine della proiezione".
Tom Ford è entrato in Gucci nel 1990 e ha lavorato con Maurizio Gucci per ben quattro anni. Il regista di A Single Man ha scritto: "Conoscevo Maurizio molto bene e ho lavorato sotto le sue dipendenze per quattro dei miei anni trascorsi in Gucci. Maurizio è stato assassinato il 27 marzo 1995, a pochi passi dal mio ufficio a Milano". Sebbene Ford si sia complimentato con Adam Driver, non ha provato la stessa stima nei confronti delle interpretazioni di Al Pacino e Jared Leto. A questo proposito, il regista ha scritto: "Ogni volta che Al Pacino e Jared Leto apparivano sullo schermo nei panni di Aldo e Paolo Gucci, mi sembrava di assistere a una puntata del Saturday Night Live. Certe licenze concesse loro sono state davvero esagerate!".
Infine, su Lady Gaga: "La vera star del film è Gaga, che ruba la scena a tutti quanti. Nonostante il suo accento sia tutt'altro che perfetto, riesce a dominare qualsiasi frame in cui compaia! Tutto il resto passa in secondo piano!". Complessivamente, House of Gucci ha scosso Tom Ford, che ha concluso in tal modo la sua recensione: "Dopo la visione del film, sono stato triste per una settimana. Credo che questo sentimento possa essere provato solo dalle persone che conoscevano realmente i personaggi portati sullo schermo. Per me, è stato davvero difficile assistere a quello spettacolo camp e umoristico. La realtà è stata terribile e tragica, non ironica".