Nella sua guerra contro i sostenitori dei diritti dei transgender, J.K. Rowling stavolta ha preso di mira persino le star del franchise di Harry Potter, Daniel Radcliffe e Emma Watson, amatissimi dai fan della saga.
L'occasione è stata la pubblicazione di una revisione indipendente dei servizi sull'identità di genere per bambini e ragazzi forniti dal Servizio sanitario nazionale britannico. La revisione, durata quattro anni, è stata commissionata dal Servizio Sanitario Nazionale e condotta dalla dottoressa Hilary Cass, una pediatra a cui è stato chiesto di formulare raccomandazioni per migliorare tali servizi.
Nella revisione, Cass sostiene che gli operatori sanitari e i pazienti "non dispongono di buone prove sui risultati a lungo termine degli interventi per gestire il disagio legato al gender".
J.K. Rowling contro Daniel Radcliffe e Emma Watson
La Rowling non ha perso l'occasione per dire la sua e ha pubblicato una serie di tweet sull'argomento. L'autrice si è detta "maledettamente arrabbiata" e ha affermato che "migliaia di persone sono complici, non solo i medici, ma anche i portavoce delle celebrità, i media indiscussi e le aziende ciniche".
Un follower ha così citato diverse celebrità con cui la Rowling ha legami di lunga data e che hanno sostenuto pubblicamente i diritti dei transgender, come le star di Harry Potter, Daniel Radcliffe ed Emma Watson.
"Sto solo aspettando che Dan ed Emma facciano delle scuse pubbliche da parte tua... sicuri che li perdonerai", ha scritto.
La Rowling ha risposto quasi immediatamente che i due possono risparmiarsi le scuse: "Le celebrità che si sono accodate a un movimento intenzionato a erodere i diritti faticosamente conquistati dalle donne e che hanno usato le loro piattaforme per fare il tifo per la transizione dei minori possono risparmiare le loro scuse per i detrattori traumatizzati e per le donne vulnerabili che fanno affidamento su spazi monosessuali".
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Quando nel 2020 scoppiò "il caso J.K. Rowling", infatti, sia Daniel Radcliffe che Emma Watson si fecero avanti per parlare a favore dei diritti dei transgender, ma la scrittrice non ha mai fatto mezzo passo indietro sulle sue opinioni.