James Gunn ha chiarito su Twitter un aspetto importante legato alla lingua di Groot in Guardiani della Galassia. Durante una delle sue recenti conversazioni di fan, uno di questi gli ha chiesto come mai il traduttore di cui è dotato Peter Quill non funzioni con ciò che dice Groot, le cui parole sono percepite da chiunque le senta come una ripetizione della frase "Io sono Groot".
Gunn ha spiegato che il traduttore non è universale, e quindi non contiene tutte le lingue dei vari pianeti. Nel caso specifico di Groot, la si impara formando un legame con lui, come Rocket nel primo film. Questo spiega perché, nelle successive apparizioni dei Guardiani, gli altri membri della squadra siano in grado di capire quello che dice l'alieno a forma di albero. Un fan si è quindi interrogato su una battuta di Thor, il quale sostiene di aver imparato la lingua in modo accademico, e Gunn ha risposto che il dio del tuono stava scherzando.
Guardiani della Galassia, o come imparammo a non preoccuparci e a fidarci della Marvel
Groot è diventato uno dei personaggi più amati di Guardiani della Galassia sin dal debutto del film, portando il pubblico alle lacrime con il suo sacrificio alla fine del primo episodio, preceduto dalla frase "Noi siamo Groot". È un personaggio a cui il regista e sceneggiatore James Gunn è legato in modo molto personale, come egli stesso ha svelato più volte dal 2014 a oggi: se infatti è Vin Diesel a prestare la voce al carismatico alieno, quando balla i suoi movimenti sono quelli di Gunn, come emerso da diversi video dietro le quinte.
Diesel ha recentemente affermato di aver parlato con Taika Waititi, il che lascia intendere che almeno alcuni dei Guardiani, tra cui Groot, potrebbero apparire brevemente in Thor: Love and Thunder, che uscirà nelle sale prima di Guardians of the Galaxy Vol. 3. Un cameo che avrebbe senso, considerando che alla fine di Avengers: Endgame l'ex-sovrano di Asgard partiva per mete sconosciute proprio a bordo dell'astronave del team.