Fin dal primo Guardiani della Galassia, uscito nel 2014, Rocket è sempre stato il protagonista assoluto del franchise, ma è soltanto in Guardiani della Galassia Vol. 3 che questa scelta diventa esplicita. L'ultimo capitolo della trilogia fa luce sul tragico passato del procione spaziale e contiene numerose scene di crudeltà sugli animali, terribili e difficili da guardare. Scene ritenute necessarie da James Gunn, come spiegato in una recente intervista da Miriam Shor, interprete di Recorder Vim.
"Gunn mi ha semplicemente detto che doveva essere terribile, la posta in gioco doveva essere alta per fare in modo che la storia funzionasse. Se sei un cattivo in questi film, non puoi avere restrizioni altrimenti non funziona. Ma c'è stato più di un momento in cui ho pensato che i miei ragazzi non mi avrebbero fatto tornare a casa dopo aver visto il film" ha dichiarato l'attrice ai microfoni di The Direct. "Tuttavia credo che sia una scelta trionfale per gli amanti degli animali. E questo perché stiamo parlando della storia di Rocket, di un'entità che si chiede in continuazione se sia un procione o meno. Sembra un film realizzato dalla PETA in alcuni momenti".
E proprio PETA ha voluto premiare James Gunn con il "Not a Number Award" per la sua rappresentazione, senza mezzi termini, delle crudeltà della sperimentazione animale. In un comunicato, PETA ha dichiarato che il film "ricorda agli spettatori che tutti gli animali meritano una vita di libertà a cielo aperto piuttosto che la reclusione in gabbie di laboratorio".
Gunn ha chiuso con i Guardiani?
James Gunn ha ribadito a più riprese che la sua esperienza con i Guardiani della Galassia è ormai conclusa e che, qualora ci dovesse essere un nuovo capitolo, non sarà lui a dirigerlo.