Antonio Albanese è stato recentemente intervistato dal Corriere della Sera in occasione dell'uscita ormai prossima del suo nuovo film intitolato Grazie Ragazzi: la pellicola, diretta da Riccardo Milani, cerca di esplorare il mondo del carcere, tematica ancora troppo poco discussa secondo il celebre comico italiano.
"Se ne parla troppo poco e male, solo di fronte a conseguenze tragiche come accadde al Beccaria. Abbiamo girato il film tra Velletri e Rebibbia e ci siamo confrontati con ragazzi che lavorano, imparano a costruire delle cose, e tante persone che si occupano di loro nel modo giusto", ha spiegato Albanese.
"La cultura", spiega amatissimo comico, "Può davvero fare la differenza. È importantissima, ma interessa sempre meno. Nelle ultime elezioni la parola cultura non è stata detta da nessuno. Vergognoso".
A proposito di Grazie ragazzi il regista ha dichiarato: "Con una chiave semplice vengono trattati temi complicati, a volte ostili. Antonio si ostina a cercare l'umanità in tutti in un luogo dove questa è schiacciata. Mi era già capitato di girare in un carcere, c'è molta volontà di aprirsi da parte delle persone, si combatte il disagio, un lavoro che va riconosciuto. Ci sono tante storie vere nel film, come quella della direttrice. Ho incontrato quasi sempre donne in quel ruolo. Lì c'è lo Stato e lei riesce a forzare le cose, rompendo meccanismi, cercando spazi non di libertà ma di possibilità".