A dimostrazione che Gen V non ha nulla da invidiare alla serie principale del franchise, The Boys, c'è perfino un pene che esplode durante una scena di sesso tra supereroi.
Nell'episodio 4, Marie (Jaz Sinclair) è alla ricerca di Emma (Lizze Broadway), la sua compagna di stanza scomparsa e rimpicciolita per indagare sul misterioso programma Woods supe. Per avere risposte, Marie si rivolge a un compagno di classe di nome Rufus (Alexander Calvert), un inquietante sensitivo che si offre di trovare Emma - ma suggerisce a Marie di pagare in natura per i suoi servizi. Marie pensa di abbandonare Rufus, ma lui cede e le dà alcune informazioni su Emma.
Improvvisamente, però, Marie perde i sensi e si risveglia nella stanza di Rufus, con il pervertito sensitivo in piedi davanti a lei, nudo, chiaramente intenzionato ad aggredirla. Con la sua amica Jordan (London Thor) che bussa alla porta, Marie viene coinvolta nel caos e usa accidentalmente i suoi poteri per gonfiare il pene di Rufus fino a fargli raggiungere dimensioni assurde. Proprio mentre Jordan sfonda la porta, i poteri di Marie raggiungono il loro apice e il pene di Rufus esplode in un bagno di sangue.
La sequenza ha richiesto la costruzione di un pene di un metro e mezzo
La sequenza di Gen V ricorda quella inserita nella premiere della terza stagione di The Boys, così i produttori Eric Kripke e Michele Fazekas hanno spiegato come è stata realizzata.
"Abbiamo costruito un pene di un metro e mezzo che poi abbiamo migliorato con l'uso di alcuni effetti visivi", ha raccontato Fazekas.
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Kripke ha aggiunto: "Non è nel nostro stile creare un pene in computer grafica. Credo sia importante per la verosimiglianza creare questi peni in modo pratico. Quando stavamo scrivendo l'episodio pilota, quella scena, per quanto scioccante, riguarda l'autostima di Emma. Si tratta di essere spinti e pressati a fare qualcosa di sessuale con cui non si sente a proprio agio, e che le costa davvero qualcosa. Ancora una volta, non diciamo mai: 'Ehi, abbiamo fatto esplodere un cazzo in 'The Boys', quindi facciamo arrampicare una persona minuscola su un cazzo in questo film'. Parliamo sempre di quello che 'lei sta passando' e questo è stato un modo audace di drammatizzare la situazione".