Il magazine People ha condiviso online le prime immagini ufficiali del film First Man, diretto da Damien Chazelle e con protagonista Ryan Gosling nella parte dell'astronauta Neil Armstrong.
Il filmmaker ha dichiarato: "Quello che mi ha affascinato di Armstrong è il suo essere una specie di mistero. Pur essendo qualcuno che ha compiuto una delle cose più complicate che si possa mai realizzare, l'essere umano è un po' un enigma. Ed è divertente perché la prima volta che ho incontrato Ryan stavo per proporgli questo ruolo, prima di girare insieme La La Land, quindi per me è stato un sogno che si realizzava averlo per la parte".
La star canadese era infatti la prima scelta di Chazelle per la sua capacità di dare vita a un eroe molto introspettivo: "Ero affascinato dalla psicologia di qualcuno così determinato da riuscire a fare un'impresa come quella di Armstrong, tanto da spingersi fisicamente oltre quello vissuto da quasi tutto il resto dell'umanità, per quanto riguarda il viaggio da compiere. Penso che Ryan sia in grado di catturare pienamente quel tipo di determinazione, di concentrazione metodica e quell'eroismo quieto".
Armstrong era infatti una persona riservata, tranquilla, introversa e riflessiva: "Era un uomo di poche parole che lavorava e otteneva il risultato sperato. Vedo più o meno lo stesso in Ryan e credo che sia in grado di interpretare queste caratteristiche in modo meraviglioso".
Nel cast ci sarà anche Claire Foy e il regista ha sottolineato: "Non avevano mai lavorato insieme, ma fin dall'inizio si sono immedesimati nei ruoli e sono diventati davanti alla telecamera una famiglia. C'era questo feeling e legame tra Ryan e Claire sullo schermo che li faceva realmente sembrare i giovani Neil e Janet Armstrong di cui avevo letto la storia".
Nelle foto si possono vedere i due attori ballare e Chazelle ha spiegato che Neil ha portato con sé nello spazio un brano chiamato Lunar Rhapsody.
Il lungometraggio, in arrivo nei cinema americani il 12 ottobre, racconterà lo sbarco sulla luna e gli aspetti più personali della vita delle persone coinvolte nella missione. Damien ha sottolineato: "Volevo provare a raccontare questa epica storia spaziale ma con delle radici profonde nella famiglia, nell'amore, nel lutto, nel matrimonio e nell'essere genitori, oltre a dare spazio al significato di tutti questi elementi".