L'ottava edizione del Festival Internazionale del Film di Roma celebra Aleksei German: domani, mercoledì 13 novembre presso la Sala Sinopoli (ore 19), Marco Müller consegnerà il Premio alla carriera 2013 ai familiari del grande cineasta russo Aleksej Jurevič German, scomparso nel febbraio di quest'anno (per la prima volta nella storia dei festival europei, un premio alla carriera verrà dunque consegnato postumo). A ritirare il riconoscimento saranno Svetlana Karmalita, vedova del regista, complice di tutti i suoi progetti più personali e sceneggiatrice dei due ultimi film del maestro, insieme al figlio Aleksej A. German, capofila del rinnovamento del cinema russo contemporaneo (Leone d'argento a Venezia 2008 per Soldati di carta).
Dopo aver visto Hard to be a God, ultima opera di German che sarà proiettata in prima mondiale dopo la cerimonia di premiazione, Umberto Eco ha scritto per il Festival un testo sul film. Eccone un breve stralcio: "È probabilmente difficile essere un dio ma è altrettanto difficile essere uno spettatore, di fronte a questo terrorizzante film di German [...] In questo inferno, fatto di intolleranza e persecuzione, e di disgustanti crudeltà, si ha la sensazione inquietante che 'de te fabula narratur'. Forse questo film parla di noi, di quello che potrebbe accaderci, o di quello che sovente ci accade, sia pure sotto forme più blande e meno fisicamente orripilanti. [...] Certamente a petto delle ossessioni di German i film di Quentin Tarantino sono fiabe di Walt Disney".
Il film racconta la storia di alcuni scienziati inviati sul pianeta Arkanar per aiutare la popolazione locale che sta vivendo una fase storica equivalente al nostro medioevo, in cui sono stati messi al bando non solo gli intellettuali, ma anche chi sa semplicemente leggere e scrivere. Ai protagonisti, che operano in incognito, è stato vietato di influenzare le vicende politiche e storiche del pianeta restando neutrali. Tuttavia, il protagonista, Don Rumata, cerca di salvare dalla gogna gli intellettuali locali e non può evitare di schierarsi: "Cosa faresti al posto di Dio?".
Per approfondire la vicenda artistica del cineasta russo, il 14 novembre alle ore 10 (Museo MAXXI) si svolgerà la tavola rotonda dal titolo "Il coraggio della forma e la forma del coraggio: il cinema di Aleksej Jurevič German".
Alle ore 22.30 in Sala Sinopoli, sarà la volta di Seventh Code di Kiyoshi Kurosawa, uno dei capofila del cinema di genere giapponese, autore di film di culto come Kairo e Tôkyô sonata (vincitore del premio Un Certain Regard e di numerosi altri riconoscimenti). Sebunsu kodo racconta la vicenda di Akiko: la misteriosa ragazza giunge a Vladivostok per incontrare l'imprenditore Matsunaga. Akiko non riesce a dimenticarlo da quando le è capitato di cenare con lui. Finalmente lo ritrova, ma Matsunaga si limita a raccomandarle di non fidarsi di nessuno in terra straniera e poi scompare. Akiko ricomincia a cercarlo. La storia d'amore si tinge di giallo... La proiezione sarà preceduta dallo straordinario cortometraggio d'azione, firmato sempre da Kiyoshi Kurosawa, Beautiful New Bay Area Project. Due i film Fuori Concorso in programma domani: Gods Behaving Badly di Marc Turtletaub (ore 19.30 Sala Santa Cecilia) e Il paradiso degli orchi di Nicolas Bary (ore 20 Sala Petrassi). Marc Turtletaub esordisce al Festival nella doppia veste di regista e sceneggiatore, dopo aver realizzato il cortometraggio Looking at Animals, e prodotto film di grande successo come Sunshine Cleaning di Christine Jeffs, American Life di Sam Mendes e Little Miss Sunshine di Jonathan Dayton e Valerie Faris. Il film è una favola moderna che vede protagonista una coppia mortale, Kate e Neil, la cui relazione è ostacolata dall'ostilità che divide ancora gli antichi dei greci: ritirati in esilio a Manhattan, si nascondono allo sguardo dell'umanità in una villetta a schiera, trascorrendo il tempo fra schermaglie e liti. Nell'insolita veste di dei dell'Olimpo alcuni dei più celebri attori hollywoodiani: Christopher Walken è Giove, John Turturro Ade, Sharon Stone interpreta Afrodite.
Con Au bonheur des ogres, il regista e produttore francese Nicolas Bary, autore dei cortometraggi Fragile, Before... e Judas, torna a dirigere un lungometraggio dopo I ragazzi di Timpelbach, pellicola tratta dal romanzo di Henry Winterfeld. Il nuovo film di Bary, un mix fra commedia e thriller, è tratto dal primo dei romanzi del fortunato ciclo dello scrittore francese Daniel Pennac che vedono protagonista Benjamin Malaussène, "professione: capro espiatorio". Sullo sfondo di una Parigi vivace e barocca, Malaussène (interpretato da Raphaël Personnaz) è pagato per addossarsi la colpa di tutto ciò che va storto nel grande magazzino in cui lavora. Quando iniziano a verificarsi dei misteriosi incidenti ovunque lui si trovi, è costretto a scoprire perché, come e soprattutto chi vuole incastrarlo. Con la collaborazione di Zia Julia (Bérénice Bejo), un'intrepida giornalista, si mette sulle tracce dei suoi ignoti persecutori. Nel cast anche Émir Kusturica, compagno di scacchi di Malaussène.
Alle ore 17.30 presso la sala Petrassi, "andrà in scena" l'incontro fra il regista, sceneggiatore e produttore cinematografico Wes Anderson e il regista, attore e produttore cinematografico Roman Coppola. Il "duetto" sarà l'occasione per approfondire la lunga collaborazione fra i due cineasti statunitensi che lavorano insieme fin dal 2004, con il film Le avventure acquatiche di Steve Zissou firmato da Wes Anderson. Successivamente, i due collaborano alla pellicola Il treno per il Darjeeling (2007), diretta da Anderson, prodotta e co-sceneggiata da Coppola, e a Moonrise Kingdom, il film che ha aperto il Festival di Cannes 2012 (regia Wes Anderson, sceneggiatura di Roman Coppola). L'incontro sarà seguito dalla proiezione in prima mondiale di Castello Cavalcanti, il nuovo mediometraggio di Wes Anderson.
Il programma di CinemaXXI ospita in concorso Orlando ferito - Roland blessè di Vincent Dieutre, autore del pluripremiato documentario autobiografico Rome Désolée e artista a trecentosessanta gradi capace di muoversi a suo agio fra musica, pittura, teatro e installazioni. Con il suo nuovo film, Vincent Dieutre scende in Sicilia seguendo la traccia del saggio di Pier Paolo Pasolini nel quale il poeta lanciava il suo angosciato grido d'allarme per la scomparsa delle lucciole, simbolo di tutto ciò che era minacciato dall'estinzione a causa dell'avanzata selvaggia del neoliberismo. Attraversando la Sicilia, in cerca di una testimonianza o una possibilità di resistenza, il regista si affida ai filosofi Georges Didi-Huberman e Pierandrea Amato. In questo suo viaggio sentimentale e iniziatico, incrocia tra altri i pupi di Cuticchio, amori e insorgenze di ribellione. Orlando ferito è un film che analizza ciò che sta accadendo in Europa oggi a partire dall'Italia e dalla sua crisi politica.
Alle ore 17 al MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo si terrà la proiezione di O Novo Testamento de Jesus Cristo Segundo João di Joaquim Pinto, produttore di circa trenta film (in particolare per João César Monteiro) e tecnico del suono per più di cento film al fianco di registi come Manoel de Oliveira, Raúl Ruiz, Werner Schroeter e André Techiné, e Nuno Leonel cofondatore di "Presente", una casa di produzione attiva in ambito musicale, letterario e cinematografico. Il film segue, dall'alba al tramonto, l'esperienza della lettura del vangelo di San Giovanni, attraverso la voce di Luis Miguel Cintra, uno dei più grandi attori portoghesi di tutti i tempi, protagonista di capolavori quali A ilha dos amores di Paulo Rocha.