All'ottava edizione del Festival Internazionale del Film di Roma arriva una nuova versione della storia d'amore più famosa di tutti i tempi: domani, lunedì 11 novembre, la Sala Santa Cecilia dell'Auditorium Parco della Musica ospiterà alle ore 19.30 Romeo and Juliet, rilettura del celebre classico di William Shakespeare firmata dal regista e sceneggiatore Carlo Carlei. Sul red carpet delle ore 19 ci saranno alcuni dei più noti interpreti delle maggiori serie televisive angloamericane: l'attore e modello Douglas Booth, star della serie BBC Grandi Speranze, l'attore e produttore Damian Lewis, protagonista di Homeland e Christian Cooke, interprete dell'acclamata miniserie televisiva di Channel 4 The Promise; accanto a loro l'attrice colombiana Nathalie Rapti Gomez, che ha recitato anche in numerose serie televisive italiane e ha vinto un Globo d'Oro nel 2008 come migliore attrice per il film Ultimi della classe di Luca Biglione.
Il programma dei Fuori Concorso continua con la proiezione di due titoli italiani. Alle ore 19 (Sala Sinopoli), Il venditore di medicine di Antonio Morabito, storia di un informatore medico totalmente privo di scrupoli, un film interpretato da Claudio Santamaria e Isabella Ferrari. Sul red carpet delle ore 18.30, oltre ai due protagonisti, ci saranno anche Marco Travaglio ed Evita Ciri. Alle ore 22.30 in Sala Santa Cecilia, il pubblico potrà assistere a La Santa di Cosimo Alemà, regista fondatore di The Mob, società leader nella realizzazione di videoclip musicali. Il film, che unisce immaginario western "sudista", scene drammatiche e sequenze di azione pura, racconta la storia di quattro forestieri all'inseguimento di un sogno: rubare la statua della Santa del paese. I quattro si accorgeranno solo troppo tardi di aver commesso il più grande errore della loro vita. Per farvi un'idea sul film, oggi vi presentiamo una clip in esclusiva.


Il programma di CinemaXXI ospiterà la prima mondiale di Fear of Falling, il nuovo lungometraggio del premio Oscar Jonathan Demme (ore 22.30, Sala Petrassi). L'idea del film nasce da una produzione teatrale, mai andata in scena, dell'attore, regista e sceneggiatore Andre Gregory, basata sul dramma Il costruttore Solness di Henrik Ibsen, tradotto e adattato dall'attore e commediografo Wallace Shawn. Gregory e Shawn, legati da un sodalizio artistico che dura da circa quarant'anni, tornano a recitare sul grande schermo come protagonisti di Fear of Falling dopo la collaborazione con Louis Malle, che li aveva diretti ne La mia cena con Andre e Vanya sulla 42ª strada.
Alle ore 22 presso il Teatro Studio, si terrà la proiezione di Makara del regista indiano Prantik Basu (vincitore nel 2012 del Festival di Mumbai e di Kalpanirjhar con il film Ek, Do), a cui seguirà il documentario Quando i tedeschi non sapevano nuotare di Elisabetta Sgarbi, uno tra i più originali nuovi talenti del cinema italiano. Il film racconta la storia della Resistenza nel Basso Ferrarese e nel Polesine, raccogliendo episodi e testimonianze di chi ne ha fatto parte. Al MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo (ore 17), i due cortometraggi Gli immacolati di Ronny Trocker e That Has Been Bothering Me the Whole Time di Arash T. Riahi precederanno la proiezione di Atlas del regista e fotografo francese Antoine d'Agata, allievo di Larry Clark e Nan Goldin. Sempre al MAXXI (ore 19.30), verrà proiettato il film di Marco Martins e Michelangelo Pistoletto Twenty-One-Twelve the Day the World didn't End: la pellicola, ibridando finzione e narrazione documentaria, porta sul grande schermo la crisi attuale e il ruolo dell'arte come catalizzatore delle trasformazioni all'interno della società. Twenty-One-Twelve the Day the World didn't End è un film in collaborazione con il MAXXI.
Nella linea di concorso Prospettive Doc Italia, alle ore 17 il Teatro Studio ospiterà Ritratti abusivi di Romano Montesarchio, autore, regista e direttore della fotografia di documentari premiati nei maggiori festival internazionali e trasmessi dai principali canali televisivi italiani e europei. Il film, montato dal grande Roberto Perpignani, narra la vita, sospesa fra miseria e illegalità, degli abitanti abusivi del Parco Saraceno.

Nel programma delle retrospettive Ursus di Carlo Campogalliani (ore 14.30, Teatro Studio) e Febbre di vivere di Claudio Gora (ore 17.30, Studio 3).
Il programma di Alice nella città ospiterà tre film: in Sala Santa Cecilia alle 11 ci sarà My Mommy is in America di Marc Boréal e Thibaut Chatel e alle 14.30 Sitting Next to Zoe di Ivana Lalović, mentre in Sala Sinopoli, ore 11, Se chiudo gli occhi non sono più qui di Vittorio Morini.