Tempo di bilancio per Far East Film 2009. E se parlare di edizione-record, ormai, è un avvenimento del tutto abituale, automatico, trovarsi a parlarne dopo undici anni è davvero qualcosa di più: è un autentico record nel record, sia sul piano del puro successo che sul piano della continuità progettuale e culturale.
Le cifre? Eccole: il festival udinese, quest'anno, ha oltrepassato la soglia dei 50 mila spettatori, raccogliendo anche il maggior numero di adesioni mai piovuto sulla manifestazione: 1200 presenze da una decina di paesi (dagli Stati Uniti alla Repubblica Ceca), senza ovviamente dimenticare gli oltre 200 giornalisti e i 30 rappresentanti di festival internazionali (il bookshop, vale la pena di sottolinearlo, ha venduto più di 1500 pezzi, tra libri e Dvd, mentre il sito ufficiale www.fareastfilm.com ha totalizzato 25 mila visitatori unici nell'arco delle nove giornate).
Edizione-record, dicevamo, e non solo per tutti i colpi messi a segno dal programma, interamente composto da premiere (1 mondiale, 20 internazionali, 14 europee e 21 italiane), ma anche per l'eccellenza qualitativa del programma stesso, ampiamente certificata da nomi e titoli già iscritti all'albo d'oro del nuovo cinema asiatico! Cinema che, secondo i voti degli Audience Award, ha visto trionfare il Giappone con Departures (battono, invece, bandiera sudcoreana e bandiera indonesiana il secondo e il terzo classificato: l'irresistibile comedy Scandal Makers, vista in anteprima internazionale, e il poetico melodramma The Rainbow Troops). Anche la giuria degli accreditati Black Dragon, poi, ha eletto numero uno Departures, fresco vincitore dell'Oscar come migliore film straniero, mentre i lettori di Mymovies.it, votando direttamente online, hanno preferito il road movie giapponese One Million Yen Girl della giovane regista Tanada Yuki.
Giunto ad occupare un posto di primissima fila nel gruppo dei maggiori eventi cinematografici internazionali, Far East Film è un festival unico, lontano dai meccanismi di potere e forte di una sola e chiara vocazione: la passione per la cultura dell'Estremo Oriente e per la cultura popolare in senso lato. Una vera e propria festa del cinema che non stabilisce gerarchie tra visioni pop o d'élite, tra piccole opere underground o fastose produzioni mainstream: si muove a trecentosessanta gradi e incontra, appunto, il supporto di un pubblico motivatissimo e fedelissimo fatto di giornalisti, critici, studenti di cinema, esperti, addetti ai lavori e, soprattutto, fatto di gente che ama profondamente il sogno cinematografico del lontano est.
Una robusta iniezione d'ossigeno per l'immagine pubblica di Udine, insomma, ancora una volta invidiata e ammirata roccaforte occidentale del cinema asiatico. E in questa prospettiva è sempre più chiaro che Far East Film non è più soltanto il festival del Centro Espressioni Cinematografiche. Per l'insieme delle sue caratteristiche, le dimensioni, i partner coinvolti, la popolarità, la reputazione e il rispetto internazionale, è un evento culturale internazionale (italiano ed europeo) così com'è un evento (un affare) economico per la sua ricaduta commerciale locale.
Il FEFF ha creato un credito al Friuli e all'Italia verso l'Estremo Oriente, un credito che andrebbe riscosso con una nuova sinergia che unisce il C.E.C. alle Istituzioni (Stato, Regione, Comune) e alla realtà economiche (Associazione Industriali, Camera di Commercio, mondo imprenditoriale). Tutti insieme, concretamente riuniti attorno a un unico tavolo di lavoro, a disegnare le strategie del futuro e far sì che Far East Film non sia più un miracolo privato che si rinnova con poche risorse ogni anno, ma che solidamente determini e gestisca il proprio destino sfruttando appieno tutte le sue potenzialità...
E mentre, appunto, già si comincia a progettare la dodicesima edizione, programmata dal 23 aprile al 1° maggio 2010, Far East Film dà appuntamento alla prossima Mostra del cinema di Venezia: due film della selezione di mezzanotte, infatti, saranno presentati con il marchio del festival!