Fabrizio Frizzi se n'è andato un anno fa, nella notte tra il 25 e il 26 febbraio 2018, a soli 60 anni, per colpa di un'ischemia cerebrale. A un anno dalla morte il ricordo di amici e colleghi, tributato attraverso i social e nei programmi tv che gli stanno rendendo omaggio, è sempre carico d'amore.
Per quasi 40 anni Fabrizio Frizzi è stato un compagno fedele della nostra quotidianità. Fin da quando, nel 1980, è entrato "in punta di piedi", come diceva lui stesso, nelle case dei telespettatori con i programmi per ragazzi Il barattolo e Tandem (dove conosce Rita Dalla Chiesa, che diventerà la sua prima moglie). Nel 1988 la RAI ha deciso di affidargli il format Europa Europa, un programma sulla cultura europea in onda, per due anni, nel sabato sera del primo canale. Proprio il successo di quell'esperimento - e la popolarità acquisita con la conduzione di Miss Italia, sodalizio che continuerà per i successivi 15 anni e, nel 2002, gli farà incontrare Carlotta Mantovan, sua seconda moglie - ha consacrato Fabrizio Frizzi come uno dei conduttori più amati dagli italiani. Gli anni successivi sono pieni di successi: Michele Guardì, già ideatore di Europa Europa, gli affida la striscia quotidiana de I Fatti Vostri e gli riconsegna il sabato sera di Rai1 con un nuovo programma, Scommettiamo Che...?, e un nuovo braccio destro, poi sua grande amica anche nella vita privata: Milly Carlucci.
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Il successo è straordinario: il pubblico ama quella sua aria simpaticamente goffa e rassicurante, ama la sua educata ironia e la sensibilità. Domenica In, Luna Park, Piazza Grande, I soliti ignoti, L'eredità sono tutte altre tappe trionfali di una carriera eccezionale. Completata da quella che resterà, per sua stessa ammissione, una delle esperienze più incredibili di tutta una vita: nel 1995 la Disney Pixar lo sceglie come voce italiana di Woody, uno dei protagonisti del suo ultimo progetto, Toy Story. L'ansia è grande: Fabrizio sa di non dover far pentire nessuno di quella scelta, soprattutto perchè dall'altra parte dell'oceano, quando Woody parla in inglese, lo fa con la voce del grande Tom Hanks. Ma la preoccupazione dura poco: standing ovation da parte di critici e pubblico e per i due film successivi Fabrizio Frizzi e il suo cowboy gentile diventano inseparabili.
Passano gli anni e i programmi ma resta immutato l'affetto dei suoi telespettatori. E anche di tanti amici e colleghi, pronti a difenderlo anche quando la RAI inaugura un nuovo corso, all'interno del quale pare che non ci sia più spazio per lui (è il periodo de I soliti ignoti). Gli stessi amici e colleghi che non soltanto lo stanno omaggiando in questi giorni in molti programmi RAI, ma che, nel giorno in cui ricorre il primo anniversario della sua morte, gli stanno dedicando affettuosi pensieri attraverso i social.
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