Evangelion, il film ispira un trend criminale e un'ondata di reati in Giappone

Strano ma vero, l'ultimo film di Evangelion sta ancora oggi ispirando una nuova ondata di criminalità in Giappone, spingendo i fan ben oltre all'idolatria.

Una scena del film di Evangelion

Non è la prima volta che Neon Genesis Evangelion valica i confini del mondo animato per insinuarsi con forza nella realtà quotidiana giapponese. Ma stavolta, il confine è stato superato di corsa... e senza biglietto. Il deposito ferroviario della stazione di Tenryū-Futamata, a Hamamatsu, è diventato il nuovo terreno di caccia di fan troppo entusiasti: questa location reale che ha ispirato il Village-3 in Evangelion: 3.0+1.0 Thrice Upon a Time, oggi è bersagliata da un'ondata di intrusioni illegali. "Ci sono così tanti intrusi nel deposito che sta diventando un vero problema. Ultimamente si presentano ogni giorno", ha dichiarato l'azienda ferroviaria Tenryū Hamanako su X, chiedendo espressamente ai visitatori di "non accedere al di fuori degli orari di visita".

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Dopo l'uscita del film del 2021, la stazione ha ospitato un treno a tema Evangelion - ispirato nell'estetica al celebre Eva-01 - e oggi espone ancora una replica della Lancia di Longino piantata tra i binari. Ma per alcuni fan, le visite guidate non bastano: meglio scavalcare, sfidare la legge e cercare un contatto diretto con un simbolo sacro dell'anime. Un gesto forse romantico, ma che sta trasformando un luogo reale in una zona grigia, al confine tra cultura pop e infrazione penale.

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Una scena del film di Evangelion

Evangelion non è mai stato un franchise semplice. Fin dal suo debutto nel 1995, ha tenuto compagnia all'inquietudine di un'intera generazione, mescolando robot, trauma psicologico e una certa vena di nichilismo. Ma accanto alla profondità dei suoi temi, la serie ha sempre flirtato con la controversia: dal finale originale tanto odiato da spingere alcuni fan a vandalizzare gli uffici di Gainax e minacciare di morte Hideaki Anno, fino all'arresto di Hiroyuki Tsuchida nel 2003, che sostenne di essere stato spinto all'omicidio proprio dalla serie.

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Il paradosso è evidente: una saga che riflette sull'alienazione e condanna l'evasione nella fantasia, viene usata da alcuni come chiave d'accesso alla realtà attraverso comportamenti trasgressivi. Dopo quasi trent'anni di vita, Evangelion: 3.0+1.0 Thrice Upon a Time continua a provocare e dividere. I binari della follia su cui corrono certi fan sembrano portare ben più lontano del previsto.