Dune di Denis Villeneuve è ora al cinema, e anche per i non esperti è chiaro quanto impegno e quanta maestria tecnica vi hanno riversato tutti i dipartimenti produttivi, come ad esempio il reparto suoni, che è riuscito a creare il mix perfetto per portare in vita uno dei principali mezzi di trasporto nel film, l'Ornitottero.
"Sono davvero orgoglioso del suono dell'Ornitottero. È stato un procedimento lungo, ma ne è valsa la pena, sembra davvero il suono che farebbe nella realtà!" ha raccontato il regista del nuovo adattamento dell'opera di Frank Herbert al podcast Sound + Image Lab, dov'è stato ospite assieme al sound team della pellicola, Mark Mangini, Theo Green e Ron Bartlett, come riporta anche IndieWire.
E creare i giusti effetti sonori per un elemento come questo non è stato certo semplice... "Ero terrorizzato" ricorda Mangini "È un mezzo di trasporto sconosciuto, e utilizza le ali, e non sapevamo nemmeno che propulsione avesse. Abbiamo iniziato a sperimentare in maniera estensiva, cercando di trovare gli elementi individuali. Di cosa potevano essere fatte le ali? E come potevano essere i suoni della propulsione? Sapevamo che non volevamo somigliasse a un elicottero o qualcosa a cui noi terrestri potevamo essere abituati".
E poiché l'Ornitottero ricorda una libellula, il team ha cominciato a registrale il suono del battito d'ali dei coleotteri, considerato anche il fatto che Villeneuve aveva precisato di volere che il suono provenisse da "qualcosa di naturale".
"Il battito d'ali dell'ornitottero era un mix tra il suolo delle ali del coleottero e le fusa di un gatto molto vicino al microfono. È così che abbiamo ottenuto un corrispettivo onomatopeico per quello svolazzare. In più, gli abbiamo dato maggiore dimensione strappando della tela di una tenda".
E i motori? La Chevi volt di Mangini ha dato una mano, assieme ai suoni prodotti dalle api.
"Volevo che sembrasse familiare, ma solo in un certo senso, e comunque naturale. Ho amato il prodotto finale" ha concluso Villeneuve.