Stasera alle ore 21.25, su RaiTre andrà in onda Un giorno in pretura con il processo al Canaro della Magliana, il toelettatore Pietro De Negri, che nel 1989 uccise in maniera brutale Giancarlo Ricci. Il caso del Canaro ha ispirato il film Dogman di Matteo Garrone, in questi giorni nelle sale e premiato a Cannes per l'interpretazione di Marcello Fonte nel ruolo del protagonista.
Leggi anche: Marcello Fonte è il "Canaro" in Dogman: ritratto di un assassino dal cuore d'oro
De Negri, secondo la sua versione dei fatti, torturò e uccise Ricci, un piccolo delinquente del quartiere che da tempo vessava lui e altre persone. Esasperato, De Negri attirò Ricci - molto più grosso di lui e più forte - in una delle gabbie del suo negozio e dopo averlo immobilizzato gli inflisse torture indicibili per ore, tenendo lo stereo ad altissimo volume, e "caricandosi" con sniffate di cocaina. Dopo l'omicidio abbandonò il cadavere - orribilmente mutilato e straziato - e gli diede fuoco. Il racconto di De Negri però, non sarebbe del tutto attendibile, secondo la madre di Ricci. La signora, che nelle ultime settimane ha fatto sentire la sua voce per protestare contro il film di Garrone, sostiene che suo figlio sarebbe stato ucciso da più persone e che De Negri ha avuto solo il compito di attirarlo nel suo negozio con una scusa.
Leggi anche: Dogman, la madre di Giancarlo Ricci contro Garrone: "Ha ucciso mio figlio una seconda volta"
De Negri, condannato a 24 anni di reclusione, è uscito nel 2005, dopo aver scontato 16 anni di carcere per buona condotta ed è tornato a vivere con la sua famiglia, rifiutando interviste e chiedendo di essere dimenticato. Nei giorni scorsi Le Iene gli hanno dedicato un reportage, ma anche in questa occasione De Negri si è mostrato reticente ad essere intervistato.