Luca Guadagnino ha difeso la sua scelta, criticata da Jame Ivory di non mostrare scene di nudo maschili in Chiamami col tuo nome, elemento che lo sceneggiatore avrebbe voluto vedere sul grande schermo.
L'occasione di parlare del film, che sarà trasmesso su Rai 3 il 19 settembre in prima serata, è emersa in occasione di un'intervista rilasciata a The Independent.
Il regista italiano ha dichiarato: "Nessuno che conosce il mio lavoro può dirmi rimanendo serio che provo vergogna per quanto riguarda le scene di nudo maschili, femminili o di altro genere".
Luca Guadagnino ha quindi sottolineato parlando di Chiamami col tuo nome: "La critica, o l'appunto che James mi ha dato era, in un certo senso, privo di pragmatismo o di un rapporto con il film stesso. La mia domanda a lui è 'Questo film ha bisogno di una scena di nudo maschile frontale?'. Non penso. Non ne ha bisogno".
Il filmmaker ha poi proseguito: "Forse la sceneggiatura che ha scritto - che era una bozza che ho poi rielaborato con il mio editor - avrebbe costretto a raccontare questa storia attraverso la prospettiva di un tipo di nudità che esponeva molto. Ma quella sarebbe stata la sua idea del film che, purtroppo, non abbiamo visto. Quindi non lo so. Penso che James fosse un po' 'stonato' per quanto riguarda la situazione".
Nel 2017 James Ivory aveva rivelato che nella sua versione originale della sceneggiatura c'erano molte scene di nudo, poi eliminate in base alle indicazioni previste dai contratti dei due protagonisti Armie Hammer e Timothee Chalamet che avevano escluso la presenza di quel tipo di momenti. Lo sceneggiatore aveva spiegato: "Quando le persone si spostano prima o dopo aver fatto l'amore e sono decorosamente coperti con delle lenzuola mi è sempre sembrato falso. Non mi è mai piaciuto quel tipo di scene".
Luca Guadagnino ha inoltre respinto le critiche che gli sono state rivolte perché ha ingaggiato Timothée Chalamet e Armie Hammer, due attori eterosessuali, per la parte di due personaggi gay: "Onestamente non penso di avere il diritto di decidere se un attore sia etero oppue no. Chi sono io per sapere cosa pensa qualcuno di se stesso, o se stessa, dentro di sé? Sì, Armie è un uomo eterosessuale con una moglie, dei figli e lo stesso si può dire di Timothée. Ma chiedo loro di giurare sulla loro sessualità, o sulle loro identità, sui loro desideri, prima di sceglierli? No, non lo faccio. Se devo scegliere ciò che le persone pensano sia reale per un ruolo, non potrei fare un casting. Non posso selezionare un uomo gay per interpretare Oliver. Devo scegliere Oliver per interpretare Oliver perché le identità degli uomini gay sono multiple come i fiori sulla Terra. Quindi non c'è un'identità gay. Una persona che è gay è completamente diversa da un'altra persona omosessuale".
Il regista ha concluso: "Se dovessi essere accurato, secondo questo sciocco appunto, potrei scegliere Oliver ma Oliver non esiste, è una creatura dello scrittore André Aciman. Ritorniamo all'ultimo punto che voglio fare, ovvero che la bellezza della recitazione è la possibilità della creazione e dell'incarnare nuove parti di se stesso attraverso l'arte della recitazione".