"Voglio la verità per mia figlia, la cercherò sempre. Se qualcuno ha visto qualcosa che prima non ha avuto il coraggio di dire, che non si è sentito di raccontare, sarei infinitamente grata se lo facesse adesso". Questo è l'appello accorato della signora Rita Poggi, la mamma di Chiara, la ragazza che fu uccisa a Garlasco il 13 agosto del 2007, un caso che ha avuto ampia risonanza mediatica nel nostro Paese, in modo particolare per il coinvolgimento del fidanzato della vittima, Alberto Stasi, che era stato assolto dall'accusa di essere il suo assassino, in una sentenza d'appello del 2011. Una sentenza contro la quale è stato presentato ricorso in Cassazione, con l'udienza fissata tra due giorni.
Chiara Poggi, che il mese scorso avrebbe compiuto 31 anni, fu trovata morta nella sua abitazione a Garlasco, in provincia di Pavia, dopo che aveva trascorso la serata con con il suo fidanzato, che poi era tornato a casa. Stando alle dichiarazioni di Stasi - che aveva provato più volte a contattare telefonicamente la fidanzata, invano - il ragazzo si era recato a casa di Chiara e dopo averla trovata priva di vita, si era deciso a dare l'allarme. Nei giorni immediatamente successivi all'omicidio, i sospetti si sono concentrati su Stasi, ma gli indizi sulla sua colpevolezza sono stati poi giudicati "privi di forza" e le prove a suo carico "inesistenti".