Carlo Verdone interviene in difesa della Casina nel Bosco, lo storico bar del film Troppo Forte, divenuto vittima dei vandali e dei lunghi tempi della burocrazia italiana. "Il menefreghismo dei politici genere l'inciviltà dei cittadini. Ed è imperdonabile", ha dichiarato il regista romano al Messaggero.
Trentacinque anni sono trascorsi dall'uscita di Troppo forte, uno dei film più celebri di Carlo Verdone. Dell'opera che vedeva protagonista anche il grande Alberto Sordi il pubblico non può certo dimenticare la celebre scena in cui il personaggio di Verdone, lo stuntman Oscar Pettinari, gioca a flipper spingendo la pallina a colpi di ventre. Ebbene, a distanza di tanti anni, il baretto che ospitava quel flipper è sprofondato nel degrado a causa della mancata riassegnazione della concessione scaduta. Tale vicenda non poteva certo lasciare indifferente Carlo Verdone, il quale ha scelto di intervenire sul tema tramite un'intervista rilasciata al Messaggero, il quotidiano che ha denunciato lo stato d'abbandono in cui versa la Casina nel Bosco.
"Sapere che non è ancora uscito il bando che riassegna la concessione e per questo il baretto rischia di sparire mi provoca una grande rabbia", ha dichiarato Verdone, puntando poi il dito contro i tempi estremamente lunghi della burocrazia italiana: "Quanto accaduto a quel locale conferma ancora una volta che le lungaggini burocratiche stanno devastando l'intero Paese, non solo Roma. L'immobilismo delle istituzioni genera il degrado e anche il cattivo esempio. Se non c'è attenzione per il bene pubblico, come possiamo aspettarci un comportamento rispettoso da parte della gente?".
Nel corso della sua vita e della sua carriera, l'attore e regista italiano ha dimostrato in ogni modo l'amore che lo lega alla città che lo ha visto nascere e crescere. Proprio questo legame con Roma lo porta ancora oggi a non potersi rassegnare all'incuria che regna in numerose zone della capitale. "Anni fa un fulmine spaccò la balaustra della statua di Garibaldi al Gianicolo, tra i luoghi più conosciuti della città, è ancora non è stata riparata. Il cornicione caduto dalle Mura Aureliane è transennato da 15 anni e ormai anche la protezione che invade la strada è diventato un reperto archeologico coperto da erbacce. Una vergogna", ha raccontato Verdone che è tornato poi a parlare della Casina nel Bosco, commentando la petizione che i suoi fan hanno lanciato per salvare il locale: "Li ringrazio. Sono dalla loro parte. Appoggio la battaglia per la Casina. I luoghi della nostra memoria vanno rispettati e preservati perché testimoniano un tempo che non c'è più ed ha formato il nostro immaginario, la nostra esperienza. Il mondo non può ridursi ad ospitare solo centri commerciali, le cattedrali del consumismo".
Infine, Carlo Verdone ha voluto sottolineare come non solo le opere d'arte meritino di essere protette: "Anche luoghi semplici come il bar di Troppo Forte, legato ai ricordi di tante persone, rappresentano la nostra memoria storica. Non è giusto lasciarli nell'incuria e in mano ai vandali. Il menefreghismo dei politici genere l'inciviltà dei cittadini. Ed è imperdonabile".