Carlo Delle Piane è morto all'età di 83 anni: uno dei grandi volti del cinema italiano: dal 1948 al 2017 illuminò con la sua presenza i film di registi come Steno, Raffaello Matarazzo, Roger Vadim, Sergio Corbucci, Roman Polanski e Pupi Avati. Quest'ultimo, in particolare, seppe valorizzare le doti drammatiche di Delle Piane, fruttandogli nel 1983, con Una gita scolastica, il Premio Pasinetti alla Mostra di Venezia, il Nastro d'Argento, e il Globo d'Oro.
Nato a Roma il 2 febbraio 1936, Carlo Delle Piane fece il suo debutto cinematografico giovanissimo, nel 1948, nel film Cuore, basato sul libro di Edmondo Amicis. Tre anni dopo, Mario Monicelli e Steno lo scritturarono per recitare al fianco di Totò e Aldo Fabrizi in Guardie e ladri, e nel 1954 apparve insieme ad Alberto Sordi in Un americano a Roma. Già dal 1950 cominciò a recitare in più film all'anno, interpretando decine di ruoli memorabili in progetti italiani e internazionali e facendosi notare, oltre che per il talento, per la forma particolare del suo viso, frutto di un incidente d'infanzia che gli provocò la frattura del setto nasale.
Negli anni Settanta ci fu l'incontro con Pupi Avati, che scritturò Carlo Delle Piane in Tutti defunti... tranne i morti e successivamente lo diresse in altri nove film, tra il 1979 e il 2004. Particolarmente memorabile il ruolo dell'avvocato Santelia in Regalo di Natale (che gli valse la Coppa Volpi a Venezia nel 1986), ripreso diciotto anni dopo nel sequel La rivincita di Natale e poi, nel 2017, nello spin-off Chi salverà le rose? di Cesare Furesi. Uscito nel 2017, è stato l'ultimo film in cui appare Delle Piane. Recitò anche a teatro in Rugantino, al fianco di Nino Manfredi, mentre sul piccolo schermo fu alquanto curiosa la sua ospitata in un episodio della serie americana Le spie, dove fu accreditato come "Carlo Delle Paine".