Nuovi progetti all'ombra del Vesuvio per John Turturro: l'attore italo americano, che recentemente abbiamo visto in Miracolo a Sant'Anna di Spike Lee, ha in cantiere un film molto particolare, dedicato alla canzone partenopea, le cui riprese inizieranno a giugno e si svolgeranno tra Napoli e New York. "Vorrei girare a Napoli quello che Wenders fece per Cuba con Buena Vista Social Club" - ha affermato Turturro - "Anche se il mio non sarà un documentario, ma un film vero e proprio, con una storia incentrata sulla canzone napoletana, senza nostalgie".
L'attore sostiene di aver già scelto una ventina di titoli - tra i quali figurano Carmela, Napule è di Pino Daniele, Caruso di Lucio Dalla e Nun te scurdà degli Almamegretta - che saranno la colonna portante della sua pellicola e che "rappresentano la modernità nella tradizione".
Il film di Turturro sarà finanziato dalla Regione Campania e dall'Istituto Luce, oltre che dalla società di produzione tedesca Beta Film, e molto probabilmente sarà presentato al Festival di Berlino, che si ritiene la manifestazione più adatta per un lavoro del genere, ma non si escludono eventuali partecipazioni a Cannes o Venezia.
Oltre a questa pellicola musicale, John Turturro vorrebbe realizzarne un'altra ispirata alla commedia Questi Fantasmi, di Eduardo De Filippo, che tra l'altro aveva già interpretato a teatro nel ruolo del protagonista, alcuni anni fa. Questi fantasmi - che fu già adattata per il grande schermo nel '68 da Renato Castellani, con Sophia Loren e Vittorio Gassman nei ruoli principali - racconta la storia di Pasquale Lojacono, un uomo che si trasferisce in un sontuoso palazzo che gli è stato affittato per un prezzo davvero irrisorio. La gente del quartiere sostiene che l'abitazione sia infestata dai fantasmi, e piano piano anche Lojacono inizia a convincersi che lui e sua moglie Maria non sono gli unici inquilini dello stabile. Ma la verità è un'altra, e si cela sotto un groviglio di equivoci. "Sarà una commedia molto attuale" - ha spiegato Turturro - "perchè parla di gente povera e la povertà non diventa mai vecchia".