Alessandro Borghi e Gabriel Montesi sono due medici impegnati a curare le vittime militare della Prima Guerra Mondiale nel trailer del nuovo film di Gianni Amelio, Campo di battaglia, che sarà presentato in prima mondiale in Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia per poi arrivare nei cinema il 5 settembre con 01 Distribution.
Interpretato anche da Federica Rosellini nel ruolo di Anna, infermiera di cui entrambi i medici protagonisti sono innamorati, Giovanni Scott e Alberto Cracco, il film scritto da Amelio con Alberto Taraglio è liberamente ispirato al romanzo storico di Carlo Patriarca La sfida ed è stato girato in Trentino, Friuli Venezia Giulia e Toscana.
Campo di battaglia, una produzione Kavac e Rai Cinema, è uno dei cinque titoli italiani in concorso a Venezia 2024.
Sinossi
Sul finire della Prima Guerra Mondiale, due ufficiali medici, amici d'infanzia lavorano nello stesso ospedale militare dove ogni giorno arrivano dal fronte i feriti più gravi. Molti di loro però si sono procurati da soli le ferite, sono dei simulatori che farebbero di tutto per non tornare a combattere. Stefano, di famiglia altoborghese, con un padre che sogna per lui un avvenire in politica, è ossessionato da questi autolesionisti e, oltre che il medico, fa a suo modo lo sbirro. Giulio, apparentemente più comprensivo e tollerante, non si trova a proprio agio alla vista del sangue, è più portato verso la ricerca e avrebbe voluto diventare un biologo. Anna, amica di entrambi dai tempi dell'università, sconta il fatto di essere donna. A quei tempi, senza una famiglia influente alle spalle, era difficile arrivare a una laurea in medicina. Ma lei affronta con grinta un lavoro duro e volontario alla Croce Rossa.
Qualcosa di strano accade intanto tra i malati: molti si aggravano misteriosamente. Forse c'è qualcuno che provoca di proposito delle complicazioni alle loro ferite, +perché i soldati vengano mandati a casa, anche storpi, anche mutilati, purché non tornino in battaglia. C'è dunque un sabotatore dentro l'ospedale, di cui Anna è la prima a sospettare. Ma sul fronte di guerra, proprio verso la fine del conflitto, si diffonde una specie di infezione che colpisce più delle armi nemiche. E presto contagia anche la popolazione civile.