Buffy - L'ammazzavampiri ha compiuto venti anni e, in occasione della ricorrenza, il creatore della serie Joss Whedon ha tracciato un bilancio della sua esperienza alla guida dello show.
Il creatore del mondo di Sunnydale ha ricordato: "Ero così stanco degli stereotipi dei film horror in stile slasher, specialmente della bionda stupida, fin troppo sexy, che si ritrova in un luogo oscuro per fare sesso con il fidanzato e finiva per essere uccisa. Ho iniziato a pensare che mi sarebbe piaciuto vedere una scena in cui una bionda stupida cammina in un vicolo oscuro, un mostro l'attacca e lei lo sconfigge senza problemi".
La prima stagione ha permesso a Whedon di capire che gli spettatori apprezzavano la storia, anche il legame tra Buffy e Angel, e il ciclo di episodi successivo ha potuto dare maggior spazio alle emozioni e alle atmosfere oscure: "La seconda stagione ha superato le mie aspettative e la terza è stata una lotta perché ero così felice dell'anno precedente. Pensavo 'Possiamo farlo di nuovo? La magia è scomparsa?'. E si tratta di un aspetto positivo perché continui a lavorare davvero duramente. Il secondo anno è diventato così personale e strano e più duro di quanto potessi pensare".
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Dopo aver deciso di concludere la storia ambientata al liceo, i protagonisti sono stati trasportati nel mondo dell'università, dove hanno provato nuove identità e sono cambiati, rischiando anche di perdersi completamente. La quinta stagione si è invece concentrata sulla famiglia, con l'introduzione di Dawn e con la morte di Joyce: "Sapevamo che il primo anno al college avrebbe dato spazio a una maggiore libertà e poco alla mamma. Ma Kristine Sutherland, per fortuna, stava trascorrendo un anno in Italia, quindi era una situazione perfetta. E abbiamo detto 'Perfetto, tornerai in scena e sarai molto presente nella quinta stagione e poi ti uccideremo'".
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Nella sesta stagione si è dato spazio a tematiche più cupe, come la depressione di Buffy e altri drammi come dei rapporti negativi o le dipendenze dall'alcol, mentre l'ultima è stata particolarmente complicata per Whedon perché era convinto di aver già scritto il finale giusto: "Sentivo che era l'epilogo perfetto per lo show, in grado di concludere tutto nel modo in cui avrebbe dovuto terminare. Volevamo toccare l'ultima corda di una meravigliosa sinfonia. Quello, sfortunatamente, l'avevamo fatto nella quinta stagione".
La protagonista Sarah Michelle Gellar ha ricordato: "20 anni fa ho avuto il grandioso privilegio di portare sui vostri schermi per la prima volta Buffy". L'attrice ha spiegato che durante la prima stagione sul set si era consapevoli del potenziale dello show ma non potevano immaginare l'impatto che avrebbe avuto: "Se sei un attore, speri di ottenere quel ruolo che ti permetta di lasciare il segno ed essere ricordato per sempre, con Buffy ho ottenuto molto di più. E' una sfida femminista nei confronti della gerarchia di genere. Buffy può essere stata la prescelta, ma io sono stata quella fortunata".
Sarah ha quindi condiviso i suoi ringraziamenti: "Grazie a Gail Berman per aver sempre creduto che ci fosse uno show in quel film. Grazie Joss Whedon per aver avuto fiducia in me nel dare vita a uno dei personaggi femminili più grandiosi mai creati. Grazie David per essere sempre stato il mio Angelo. Grazie James per aver capito che anche se tra Buffy e Spike c'era dell'amore/odio, non ho altro che amore per te. Alyson, come sa ogni donna, non sei nessuno senza l'amore e il sostegno di amiche grandiose, quindi grazie per essere stata una di loro. Michelle, avrai sempre una chiave per il mio cuore". La protagonista della serie ha poi rivolto i suoi ringraziamenti al cast, alla troupe e ai fan che hanno sostenuto la serie per sette stagioni: "Siete tutto. E ricordate sempre... 'se l'apocalisse arriva, avvisatemi'".
Anthony Head, interprete di Giles, ha condiviso unna lunga riflessione sulla serie sul sito di The Guardian: "Sono stato abbastanza fortunato da aver recitato in alcuni show iconici - Merlin, Doctor Who, Little Britain - ma dopo venti anni, Buffy è ancora quello per cui mi fermano di più per strada per parlarne. Ha avuto degli effetti profondi in così tante persone, mi dicono come abbia alleviato i loro dolori, come senza la serie non sarebbero riusciti ad affrontare certe situazioni. Ha dato loro forza". L'attore ha proseguito spiegando come Whedon sia riuscito a ribaltare gli stereotipi con un approccio femminista e firmando un racconto allegorico che è durato sette stagioni. Anthony ha quindi ricordato come gli autori siano riusciti ad affrontare tematiche importanti e difficili, come i massacri che avvengono nelle scuole per mano degli studenti, e creare delle storie in cui chiunque poteva riconoscersi. Head ha lodato particolarmente l'episodio Un corpo freddo e ha rivelato che aveva capito sarebbe stato una serie grandiosa leggendo gli script dei primi due episodi e nel corso delle stagioni ne ha apprezzato l'incredibile senso dell'umorismo. Anthony ha sottolineato: "E' per questo motivo che quando un quarantenne viene da me per confessarmi di essere un fan dello show come se fosse un segreto di cui vergognarsi io gli dico di esserne orgoglioso. Buffy era una teenager ma le tematiche della serie superavano l'età o il genere. E' senza dubbio una storia femminista, sul potere delle donne, ma Whedon è riuscito a raccontare quella storia in un modo che permettesse coinvolgere tutti".
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Amber Benson, interprete di Tara, ha raccontato un divertente aneddoto riguardante le riprese di Hush: "Pranzare con gli attori che interpretavano i villain era piuttosto surreale a causa di questa contrapposizione tra il loro aspetto terribile e il fatto che fossero persone incredibilmente dolci. Quando uno degli interpreti è venuto a salutare al termine delle riprese non l'ho nemmeno riconosciuto perché non avevo alcuna idea del loro aspetto reale". L'attrice ha poi amato moltissimo girare l'episodio musicale e spera che Buffy abbia potuto vivere come un essere umano normale almeno una volta nella sua vita.
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Danny Strong, invece, ha rivelato di aver fatto l'audizione per il ruolo di Xander e di essere convinto di essere stato derubato: "Penso che sarei stato un Xander grandioso". L'attore e sceneggiatore ha quindi aggiunto scherzando che ha rivelato la sua convinzione anche a Nicholas Brendon: "Gli mando un messaggio ogni giorno per farglielo sapere. Ha smesso di rispondere nel 1998". Tra i personaggi preferiti di Danny c'è invece Spike e pensa che James Marsters sia stato derubato visto che non ha mai ottenuto una nomination agli Emmy per la sua performance. Strong ha quindi rivelato che avrebbe voluto far parte della Scooby Gang fin dalla prima stagione ma non è mai accaduto.
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