Brett Ratner tornerà a dirigere un film, e Time's Up non ci sta: il movimento ha condiviso un messaggio di protesta contro il ritorno dietro la cinepresa di un regista più volte accusato di molestie sessuali.
È notizia recente che Millennium Media collaborerà con la RatPac Entertainment, la casa di produzione di Brett Ratner, per realizzare un biopic sul duo Milli Vanilli, di cui Ratner dovrebbe essere regista. Questo sarebbe il primo progetto che lo vedrebbe coinvolto dopo lo scandalo del 2017, quando fu accusato da sette donne di molestie sessuali.
A seguito delle denunce, lo studio cinematografico Warner Bros. tagliò i ponti con il regista, e l'unico progetto da allora nel quale compare tra i credits è il film Georgetown, di cui è produttore.
Adesso però, in virtù di questo nuovo annuncio, come riporta anche Deadline, la CEO e Presidentessa del movimento Time's Up Tina Tchen ha voluto esporre le proprie remore: "Time's Up è nato dal confronto nazionale sulle molestie sessuali sul posto di lavoro" ha affermato "Il nostro movimento è il prodotto di innumerevoli atti di coraggio di molti sopravvissuti, inclusi coloro che hanno raccontato ciò che hanno dovuto sopportare per colpa di Brett Ratner".
"Non solo Ratner non ha mai riconosciuto il suo comportamento, né si è mai scusato per il male che ha causato, ma ha anche dato avvio a una causa legale nel tentativo di sopire tutte le voci dei sopravvissuti che si sono fatti avanti, una tattica da manuale per ogni predatore" ha continuato Chen "Non hai il diritto di andartene per un paio d'anni e poi tornare come se niente fosse. Non ci siamo dimenticati, né ci dimenticheremo mai. E anche Millennium Media non dovrebbe. Non ci dovrebbe essere un grande ritorno. #wewontforgetbrett".