Non si ferma la querelle tra la star Blake Lively e il regista e interprete di It Ends with Us - Siamo noi a dire basta Justin Baldoni. I due colleghi si fronteggiano a colpi di querele e dopo le accuse di molestie mosse dalla Lively Baldoni si difende arrivando a querelare il New York Times per "diffamazione e violazione della privacy" in merito all'articolo del 21 dicembre intitolato 'Possiamo seppellire chiunque': dentro una macchina diffamatoria di Hollywood. Secondo l'attore e regista, il quotidiano si sarebbe basato su comunicazioni parziali, non verificate e alterate, utilizzate per formare una narrazione a senso unico, ignorando "un'abbondanza di prove" che avrebbe contraddetto le affermazioni di Blake Lively.
Ma le accuse di Justin Baldoni riguarderebbero anche l'appropriazione del suo film da parte della protagonista. Ad agosto, TheInSneider aveva riferito l'esistenza di diversi montaggi di It Ends With Us. A quanto pare l'attrice sarebbe riuscita a imporre la sua versione nonostante il gradimento del pubblico fosse più alto nel montaggio di Baldoni sfruttando - pare - il potere del marito Ryan Reynolds. Lively avrebbe "praticamente ha preso in mano il film stringendo amicizia con l'autrice del romanzo Colleen Hoover per essere certa che fosse la sua versione a prevalere".
Come rivela la causa mossa da Justin Baldoni, al regista non sarebbe stato permesso vedere il montaggio finale imposto da Blake Lively. Di fatto, sarebbe stato escluso dal proprio progetto e non sarebbe stato messo a conoscenza delle modifiche apportate fino all'uscita del film.
In un altro scambio di e-mail, a Baldoni viene chiesto dal suo montatore se, nonostante la versione di Lively fosse uscita nelle sale, doveva continuare a lavorare sulla sua versione del film:
"Non abbiamo nemmeno finito il montaggio del nostro regista perché è intervenuta lei. Quindi, idealmente, a un certo punto potremmo prenderci una settimana e ultimarlo insieme per noi stessi".
Il coinvolgimento di Ryan Reynolds
Nella denuncia mossa da Justin Baldoni viene menzionato anche il fatto che Ryan Reynolds avrebbe riscritto parti della sceneggiatura a sua insaputa. Il regista lo ha scoperto solo quando Blake Lively lo ha ammesso casualmente durante un'intervista sul red carpet. Baldoni era convinto che le scene fossero state improvvisate da Lively.
Il cambiamento nelle battute, che è una violazione delle regole del sindacato, avrebbe creato confusione sul set poiché intere scene sono state girate in ritardo causando una riduzione nel budget disponibile.