In occasione dell'uscita del documentario Il ragazzo più bello del mondo (The Most Beautiful Boy in the World), incentrato sulla figura di Björn Andrésen, scopriamo come è diventato oggi l'attore di Morte a Venezia, il film del 1971 diretto da di Luchino Visconti.
A cinquant'anni esatti dall'uscita di Morte a Venezia, tornano ad accendersi i riflettori sul film di Luchino Visconti e su Björn Andrésen. Questo perché è stato realizzato Il ragazzo più bello del mondo, documentario di Kristina Lindström e Kristian Petri, dedicato all'attore svedese che nel 1971 ha raggiunto la fama internazionale con l'interpretazione di Tadzio, interesse amoroso del compositore Gustav von Aschenbach, interpretato da Dirk Bogarde.
Andrésen - di cui parliamo approfonditamente nella recensione de "Il ragazzo più bello del mondo" - aveva solo 15 anni quando entrò direttamente nella "fossa dei leoni". La sua interpretazione non lo ha reso solo una star, ma una vera e propria icona: l'incarnazione della bellezza giovanile incontaminata. Oggi, con i suoi capelli lunghi e bianchi, ammette che, se avesse Visconti davanti, gli direbbe semplicemente: "Vaffanculo". L'attore ha spiegato al Guardian: "A Visconti non gliene fregava un cazzo dei miei sentimenti. Ma non era solo in questo. Non ho mai visto così tanti fascisti e stronzi come nel cinema e nel teatro. Luchino era il tipo di predatore culturale che avrebbe sacrificato qualsiasi cosa o chiunque per il lavoro. Mi ha rovinato la vita". Andrésen si riferisce anche al fatto che, ad esempio, sebbene oggi sia un pianista affermato, nessuno sembra molto interessato a quel lato di lui. "Tutto quello che farò sarà associato a quel film. Voglio dire, siamo ancora seduti qui a parlarne 50 anni dopo", ha dichiarato.
Ricordiamo che, di recente, Andrésen ha preso parte al film Midsommar - Il villaggio dei dannati di Ari Aster.