Fiona Harvey ha svelato nuovi dettagli della sua intenzione di fare causa a Netflix a causa della serie Baby Reindeer che Richard Gadd ha creato ispirandosi alla sua esperienza "Martha", accusata di averlo stalkerato.
La donna sostiene che vuole andare contro "tutte le persone che hanno mentito su di lei e usato la sua immagine per guadagnare molti soldi".
Le critiche della "vera Martha"
Nella serie Baby Reindeer si racconta la storia di un comico in crisi, interpretato da Richard Gadd, che lavora come barista e incontra Martha, una donna che inizia poi a tormentarlo, compiendo anche abusi sessuali e psicologici.
Fiona Harvey, che ha rivelato la sua identità mentre online gli spettatori stavano indagando sui fatti realmente accaduti, si sta affidando all'avvocato Chris Daw e sostiene che collaborerà con un team di legali nel Regno Unito e negli Stati Uniti per fare causa contro Netflix, Gadd e Clerkenwell Films.
Le dichiarazioni di Fiona
In un comunicato la donna sostiene che i realizzatori hanno "sicuramente" guadagnato milioni di sterline dalla serie, in parte sostenendo che raccontasse una storia vera. Fiona ha sottolineato: "Non ho alcun dubbio che il personaggio di Martha in Baby Reindeer fosse ideato per essere un mio ritratto. Il problema per Richard Gadd e ora per Netflix è che Baby Reindeer non è affatto una storia vera. Non sono una stalker che è stata 'condannata'. Non sono stata accusata di nessun crimine, e nemmeno condannata o dichiarata colpevole e, ovviamente, non sono mai stata in prigione. Questo è il modo in cui Gadd e Netflix hanno deciso di rappresentarmi in uno show televisivo per ottenere dei guadagni economici".
La donna ha aggiunto che nessuno le ha chiesto il permesso di rappresentarla in quel modo o usare la sua immagine e che ha subito danni "alla salute, alla reputazione, alle sue prospettive professionali e alla mia capacità di prendere decisioni riguardanti il suo benessere e i suoi migliori interessi" perché riceve quotidianamente commenti e critiche.
Harvey sostiene che non rilascerà più commenti e interviste fino a quando, insieme ai suoi legali, deciderà il modo migliore per procedere, sottolineando che non è fisicamente in grado di sopportare le molestie causate dai giornalisti e dai mezzi di comunicazione, minacciando di denunciarli se non rispetteranno la sua privacy.