Il finale di Avengers: Endgame era previsto sin dagli inizi, come hanno svelato gli sceneggiatori del film in una recente intervista al New York Times.
Avengers: Endgame, 22esimo lungometraggio del Marvel Cinematic Universe, è la conclusione di un primo, lungo ciclo del franchise, chiudendo una macrofase legata alle Gemme dell'Infinito e aprendo porte nuove. Per fare ciò gli sceneggiatori Christopher Markus e Stephen McFeely, in collaborazione con i fratelli Russo alla regia, hanno concepito un finale che chiude in maniera definitiva alcune storyline avviate già nel 2008, generando reazioni contrastanti a livello di accoglienza dei fan. Del finale di Avengers: Endgame, i due autori del copione, hanno svelato i retroscena di quell'epilogo. Attenzione, seguono spoiler!
Alla domanda sulla morte di Tony Stark, i due hanno risposto che non c'era nessun obbligo di ucciderlo, ma sembrava la scelta logica: "Se avessimo avuto un buon motivo per farlo, sarebbe stato preso in considerazione", ha detto Markus. "Ci hanno detto solo di chiudere questo capitolo del franchise, ed era stato lui ad aprirlo", aggiunge McFeely. L'unico scenario alternativo, con Tony che si ritira e mette su famiglia, è già esplorato nel film, prima della missione per sconfiggere Thanos: "Lui e Pepper si sono sposati, hanno avuto una figlia, era grandioso", dice Markus. "È una bella morte, non tanto tragica. È una vita eroica, conclusa."
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Quanto a Steve Rogers, che viaggia nel passato e ci resta, passando una vita felice al fianco dell'amata Peggy Carter, il suo destino finale non è mai stato messo in discussione. Dice McFeely: "Sapevamo dall'inizio che avrebbe avuto diritto a quel ballo", allusione a una promessa che Rogers fece a Peggy ai tempi di Captain America: il primo vendicatore. Markus precisa che gli archi narrativi dei due personaggi procedono in modo antitetico nel corso del franchise: "Steve si muove verso un certo egoismo illuminato, mentre Tony si muove verso l'altruismo. Entrambi arrivano ai rispettivi capolinea." McFeely si è pronunciato anche sulla questione del fan service: "A un certo punto non sapevo più cosa fosse una concessione per i fan e cosa fosse la soluzione giusta per i personaggi. Io penso che questa sia la soluzione giusta, ma anche quello che voleva il pubblico. È una cosa buona? Non lo so. Però credo che sia soddisfacente."