Anselm, il documentario di Wim Wenders sull'artista tedesco stasera su Sky Arte

Anselm Kiefer, il geniale pittore e scultore tedesco, visto attraverso gli occhi di Wim Wenders: la vita, lo stile rivoluzionario, raccontati in un'esperienza cinematografica unica. In prima serata su Sky Arte e in streaming su NOW.

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Arriva questa sera su Sky Arte l'omaggio di Wim Wenders al pittore e scultore tedesco Anselm Kiefer, uno degli artisti più innovativi e importanti del nostro tempo. Il documentario si intitola Anselm e andrà in onda oggi, domenica 9 marzo, alle 21.15 anche in streaming su NOW (e come sempre, disponibile anche on demand).

Wim Wenders sulle tracce di Anselm Kiefer

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Anselm: poster italiano

Girato in 3D e risoluzione 6K, Anselm racconta il percorso di vita del pittore e scultore tedesco Anselm Kiefer, la sua visione, il suo stile rivoluzionario.
Per oltre due anni, Wenders è stato sulle tracce di Kiefer: dalla nativa Germania fino alla sua attuale casa a Croissy, vicino a Parigi, per poi trovarsi sulla remota catena montuosa dell'Odenwald dove Anselm aveva i suoi primi atelier, e ancora nella sua campagna natale vicino a Rastatt e sul fiume Reno.  Il film mette in luce le tante influenze dell'artista, dalla poesia alla letteratura, la filosofia, ma anche la scienza, la mitologia e la religione.

Anselm Kiefer: gli inizi, l'identità post-bellica e l'attenzione internazionale

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Anselm: una scena del film

Nato nel 1945 a Donaueschingen, in Germania, Anselm Kiefer è uno degli artisti più importanti ed eclettici dei nostri giorni. Pittore, scultore, fotografo, si è cimentato con la xilografia, i libri d'artista, le installazioni di architettura.

Prima di dedicarsi agli studi in belle arti alle accademie di Friburgo e Karlsruhe, Kiefer studia legge e lingue romanze. Giovane artista, entra in contatto con Joseph Beuys e partecipa alla sua azione "Save the Woods" (1971). Le prime opere affrontano la storia del Terzo Reich e si confrontano con l'identità post-bellica della Germania.

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Anselm: una scena del documentario

Facendo la parodia del saluto nazista o citando e decostruendo l'architettura nazional-socialista e le leggende eroiche germaniche, Kiefer esplora la sua identità e la sua cultura.

Dal 1971 fino al suo trasferimento in Francia nel 1992, Kiefer lavora in Germania e inizia a incorporare nel suo lavoro materiali come piombo, paglia, piante e xilografia, insieme a temi quali il ciclo dell'Anello del Nibelungo di Wagner, la poesia di Paul Celan e Ingeborg Bachmann, oltre a connotazioni bibliche e misticismo ebraico.

L'artista riceve per la prima volta un'imponente attenzione a livello internazionale quando rappresenta, insieme a Georg Baselitz, la Germania Ovest alla 39a Biennale di Venezia nel 1980.

Anselm, la recensione: un documentario elegante, che evoca l'artista e la sua opera Anselm, la recensione: un documentario elegante, che evoca l'artista e la sua opera

Gli anni '90 e la casa museo

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Anselm: una sequenza del film

La metà degli anni '90 segna un cambiamento nel suo lavoro: i numerosi e frequenti viaggi in India, Asia, America e Nord Africa stimolano il suo interesse per un confronto tra il pensiero del mondo occidentale e quello del mondo orientale. L'interesse per i libri, sia come testo sia come oggetto, è evidente nella sua opera.

Alcuni anni dopo essersi trasferito a Barjac, in Francia, Kiefer trasforma la proprietà attorno al suo studio scavando la terra per creare una rete di gallerie sotterranee e di cripte per collegare varie installazioni artistiche.
Arriviamo così ai giorni nostri: lo studio-museo fa ora parte della Eschaton-Anselm Kiefer Foundation, che è aperta al pubblico.