Adria Arjona racconta la sfida emotiva e fisica di interpretare la prima scena di tentato stupro nella storia di Star Wars, in un episodio chiave della seconda stagione di Andor. Con il supporto del regista Ariel Kleiman e ispirata dalle testimonianze di donne reali, l'attrice ha affrontato un momento narrativo durissimo ma necessario, che scuote le fondamenta della saga.
La galassia si fa oscura: Andor 2 rompe un tabù nella saga di Star Wars
Nella seconda stagione di Andor, il confine tra l'universo di Star Wars e la realtà più brutale del nostro mondo viene infranto con una forza senza precedenti. L'episodio 3 introduce un evento mai rappresentato nella lunga epopea spaziale: un tentato stupro. Bix Caleen, la ribelle interpretata da Adria Arjona, si ritrova sola in un rifugio mentre le truppe imperiali occupano Ferrix. A braccarla è il tenente Krole (Alex Waldmann), che dopo averla accusata di irregolarità sui visti, le propone uno scambio osceno: "Facciamo sesso e chiudo un occhio." Quando lei lo implora di fermarsi, lui la ignora, scatenando una reazione di autodifesa con una chiave inglese tra le mani. "Tutti noi sapevamo quanto fosse importante quella scena, non solo per la serie, ma per l'intero universo di Star Wars," ha raccontato Arjona. Eppure, nonostante la durezza del momento, l'attrice sottolinea la sensibilità con cui il regista Ariel Kleiman ha orchestrato le riprese di Andor: "L'ha girata in modo scientifico, preciso, così da risparmiarci infinite repliche."

Bix è già lacerata da incubi e ferite invisibili, frutto delle torture subite nella prima stagione. Ora si muove come un animale braccato, mentre il trauma si insinua in ogni gesto. Arjona racconta di aver affrontato questa stagione come una vera e propria "olimpiade attoriale", immergendosi nelle storie vere di donne sopravvissute a violenza e abusi: "Il processo di preparazione è stato il più estenuante. Mi sono aggrappata a cinque testimonianze reali. Nessuna di loro sa chi io sia, ma ho sentito di portarle con me, come un piccolo omaggio."
Anche nei dialoghi, il linguaggio riflette la lotta per il potere: quando Krole la minaccia, Bix si difende evocando un marito inesistente. "Dire 'mio marito' è diverso da 'il mio ragazzo sta arrivando'. È una parola che impone rispetto, o almeno lei spera che lo faccia." Non c'è romanticismo, solo sopravvivenza. Anche una galassia lontana, lontana, non è mai lontana abbastanza dalla viltà umana.