Helen Berta Amalic, questo il suo vero nome, aveva festeggiato l'anno scorso il suo centenario tra le polemiche, che per tutta la vita l'hanno accompagnata, sui suoi legami con il Reich. Polemiche alle quali lei rispondeva affermando di aver "solo filmato quanto all'epoca succedeva in Germania". E quel che si vedeva era "un immenso entusiasmo nei confronti di Hitler".
La morte è avvenuta ieri sera nella casa dell'artista a Poecking, cittadina bavarese situata nei pressi del lago di Starnberger, a sud di Monaco. Accanto le erano il compagno di lunga data, Horst Kettner, e l'assistente personale Gisela Jahn.
"Si è addormentata quietamente nel proprio letto" ha riferito Kettner al sito del magazine tedesco "Bunte". Originaria di Berlino, aveva mosso i primi passi nel mondo dello spettacolo come ballerina.
Notata da un produttore, esordì come attrice nel 1926 in La montagna sacra di Arnold Fanck. Diresse il primo lungometraggio, La bella maledetta, nel 1932 in cui già erano visibili quelle che sarebbero divenute le tipiche caratteristiche del suo stile.
Dopo la fine del nazismo ha continuato a lavorare tra cinema documentaristico e fotografia anche in tarda età.